(foto Marco Pomella)
(foto Marco Pomella)

MASSAROSA. “Se ci tagliano questa fermata come ci andiamo a Viareggio e Lucca? Ci porta Ceccobao in macchina?”. Dura la reazione dei pendolari che al mattino utilizzano la stazione di Bozzano per andare a scuola o a lavoro.

Stamani (23 ott) siamo andati con loro, per capire quali disagi comporterebbe la chiusura della stazione. Una dozzina le persone ad attendere il treno delle 6.58, altre 30-40 persone per il treno successivo delle 7.30.

Alberto e Roberto, entrambi 53 anni, usano quella fermata per andare al lavoro, uno a Montecatini, l’altro a Pisa. “Perché vogliono sopprimere questa stazione? Qui il treno deve comunque fermarsi, visto che c’è l0 scambio sulla linea. Se vogliono risparmiare tagliassero i numeri dei treni, lasciando solo quelli più utilizzati. Ma non ci stiamo a perdere questo servizio”.

Anche Salvatore Vitiello usa il treno per andare a lavoro. Lui lavora a Viareggio, alla Cittadella del Carnevale. “Perdere questa fermata – dice  – significherebbe dove prendere un pullman che passa più di mezz’ora prima, altrimenti perderei la coincidenza”. Mentre lo dice guardiamo l’orologio: sono le 6.45 del mattino.

Con i lavoratori anche tanti studenti. Valentina Baroni, 19 anni, tutte le mattine prende il treno da Massarosa per andare all’università a Pisa. “Sarebbe un problema – dice – cancellare questa stazione. Dovrei farmi accompagnare da qualcuno”. Stesso problema di Caterina Bucci, anche lei 19 ani, anche lei studentessa universitaria. “Io da Quiesa vengo in stazione in bici. Se perdiamo questa stazione qualcuno in famiglia dovrebbe accompagnarmi in auto”.

Con loro c’è anche il vicesindaco di Massarosa Adolfo Del Soldato. “Prendevo questo treno tutte le mattine per andare all’università – dice – e sono qui, a nome dell’amministrazione, per mostrare vicinanza ai pendolari e sensibilità alla questione. Chiediamo un ripensamento da parte della Regione Toscana, per questa scelta che ci pare senza senso”.

Intanto ieri il consiglio regionale ha accolto all’unanimità l’ordine del giorno per la revoca della contestata delibera sul taglio sui treni. Per ora quindi la decisione resta in stand by.

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