(foto Pomella)
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FIRENZE. “C’è ancora molta strada da percorrere”, perché la bozza di decreto del governo sulle concessioni balneari è “insufficiente a trovare le giuste modalità per salvaguardare le 30mila imprese che hanno investito nelle loro attività e che hanno prodotto numerosi posti di lavoro”. Così l’assessore regionale al turismo Cristina Scaletti commenta le anticipazioni riguardanti il documento del governo apparse su organi di informazione. “Ritengo molto scorretto che il governo abbia fatto circolare la bozza di decreto senza prima verificare l’intesa con le Regioni, con le quali dovrebbe essere sottoscritta” aggiunge Scaletti.

“Ora bisogna essere molto decisi nell’interlocuzione con la Ue”, prosegue l’assessore ribadendo l’urgenza che il governo prenda iniziativa per fornire al vicepresidente della Commissione Antonio Tajani, che ha la delega al turismo e alle imprese, e al commissario Barnier, con delega al mercato interno, i dati sul fenomeno italiano del turismo balneare e sul relativo sistema di piccole e medie imprese.

La Toscana ha già chiesto più volte al governo un approccio mirato a considerare maggiormente il fenomeno italiano legato alle concessioni su Demanio marittimo, che proprio in Toscana trova grande applicazione. Il turismo balneare rappresenta infatti la componente più importante rispetto al complesso dell’offerta turistica nazionale; e lo Stato italiano è direttamente responsabile dei fenomeni di oggettiva e progressiva stabilizzazione delle attività delle imprese sulle aree costiere.

Il contesto ideale per segnalare con forza la tipicità italiana è la consultazione aperta dalla Commissione Europea il 13 settembre scorso in merito all’importante documento Blue Growth, la Crescita blu, dedicato proprio al tema del futuro delle aree costiere d’Europa e delle loro imprese. Con l’obiettivo primario di valorizzare il patrimonio della costa italiana evitando ogni forma di cementificazione e snaturamento delle caratteristiche ambientali e identitarie di luoghi e delle comunità costiere.

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