VIAREGGIO. La crisi economica, prima di tutto, affrontata però nelle sue varie sfaccettature e non liquidata con superficialità o con ironie della serie “Bambole non c’è una lira” (anzi, un euro). Ma poi anche tanta satira, un omaggio all’indimenticato Giovanni “Menghino” Lazzarini e la denuncia della condizione dei carcerati. Nei bozzetti dei carri di prima categoria, svelati stamani (sabato 3 novembre) al Principe di Piemonte, ci sono un po’ tutti gli avvenimenti, politici e non solo, degli ultimi mesi.

Gilbert Lebigre e Corinne Roger, campioni in carica dei carri grandi, si presentano con “Fuck the austerity jazz band”, un gruppo di scatenati musicisti che si prende gioco del presidente del Consiglio Mario Monti, dei suoi ministri Elsa Fornero e Vittorio Grilli ma anche dell’ad di Fiat Sergio Marchionne e del cancelliere tedesco Angela Merkel, colei che impone misure austere all’Europa intera. “Dove le parole finiscono inizia la musica” scrivono i costruttori. La speranza, citando un vecchio detto, è che oltre a quella cambino anche i suonatori.

La crisi economica della Grecia è la protagonista del carro “Minotauro” di Alessandro Avanzini, un salto nel passato per gli ex liceali che ricorderanno il mito di Teseo, il filo di Arianna e il labirinto di Cnosso: la storia prosegue con la resurrezione della celebre figura mitologica, simbolo del potere “totalitario e cosmopolita” che trincerandosi dietro lo scudo della politica monetaria e avvalendosi della sua bipenne infierisce sui cittadini più deboli, forse non più solo ellenici. E poi c’è “Il pollaio” di Carlo Lombardi, con un gigantesco gallo (la Germania) il cui unico scopo è assoggettare gli altri polli – in senso concreto, ma anche figurato -, ovvero il resto del continente con l’ausilio dei grandi potentati economici. “Se mai dovesse accadere un simile scempio, sarebbe il colpo mortale alle democrazie europee”, dice il carrista.

Tutta in salsa italiana, invece, la proposta di Roberto Vannucci, che riprende un tormentone di Rino Gaetano (“Ma il cielo è sempre più blu”) e mette alla berlina “chi vota Berlusconi che sa di regime” e “chi vota Renzi che sa di false promesse” , e di Massimo Breschi: il suo matrimonio tra il capo dello Stato Giorgio Napolitano e il premier Mario Monti, un connubio combinato in nome dell’austerità, sa proprio di “Nozze con i fichi secchi”.

Anche i fratelli Luigi e Uberto Bonetti, da sempre profeti del Carnevale inteso come evasione e fantasia, ripiegano sulla satira: tirando fuori dal cassetto presentato negli anni Ottanta, ma mai realizzato, di “Menghino” Lazzarini. Il carro, intitolato “Potere in maschera”, presenta cinque arpie con il volto celato da una maschera e vari copricapi, emblema del potere ecclesiastico, della monarchia, delle Forze Armate, della magistratura e delle multinazionali: sono loro a manovrare la classe politica affinché adottino provvedimenti favorevoli ai poteri oscuri, specie in campo economico e finanziario.

Particolarmente profonda è la tematica scelta dai fratelli Umberto e Stefano Cinquini per il loro debutto tra i big del Carnevale: sui viali a mare porteranno la “Guerra dei poveri”, vista dal basso e vissuta quotidianamente da quei cittadini che combattono per far finta che tutto sia perfetto. Ma, come suggeriscono le tre scimmie comodamente sedute su un divano, ‘non vedo, non sento, non parlo’: l’omertà e l’indifferenza ci uccideranno.

La stessa indifferenza che, neanche troppo metaforicamente, causa la morte di chi si ritrova rinchiuso in una prigione malsana e sbattuto in prima pagina, attendendo chissà quanti anni per sentir dire che, in fondo, era innocente: è Franco Malfatti con “Non ti scordar di me” a lanciare l’allarme sulla condizione delle carceri italiane e sulle falle del sistema giudiziario italiano. E lo fa con una costruzione vietata ai deboli di cuore.

Perché è vero che il Carnevale castigat ridendo mores, cioè condanna certi vizi deridendoli e facendo ridere. Ma è anche vero che può essere un pugno nello stomaco. Perché a Carnevale ciò che conta è l’immediatezza del messaggio, la sincerità, la spontaneità. Anche quando fa male.

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ultimo aggiornamento: 03-11-2012


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