VIAREGGIO. I soliti malpensanti già mormoravano: “Vedrai che carri sfileranno a febbraio. Non ci sono avanzamenti e retrocessioni, qualcuno non si impegnerà”. E invece i costruttori, al momento, mettono a tacere i detrattori. Il Carnevale starà pure attraversando una crisi economica, giunta oramai anche alle orecchie di chi non segue le vicende di Burlamacco, e forse anche di valori, ma le idee, quelle, non sembrano andare in recessione. Perché, dalla prima categoria alle mascherate di gruppo, si rispecchiano nei mascheroni di cartapesta tematiche profonde e di stretta attualità, come la Grecia sull’orlo del baratro, lo scenario delle prossime elezioni politiche e persino le condizioni delle carceri italiane.

C come Carnevale e calcio. La presentazione dei bozzetti all’hotel Principe di Piemonte segna una similitudine tra il mondo di Burlamacco e quello del pallone: ammirare i disegni dei carri che saranno i protagonisti dei prossimi corsi mascherati è un po’ come assistere al raduno della propria squadra del cuore, tra vecchie conoscenze e nuovi acquisti.

Si comincia come in tante partite, con un minuto di raccoglimento per ricordare chi non c’è più, nella fattispecie il pittore Elios Lippi scomparso due giorni fa. Mano a mano che i costruttori si alternano nella spiegazione delle loro opere, i presenti in sala vestono i panni dei tifosi e iniziano a snocciolare i primi giudizi: “Questo può vincere il primo premio”, “Questo mi sembra bello” e così via. Ma, per una volta, il Carnevale somiglia più alla Nba di pallacanestro che alla Serie A di calcio, con promozioni e retrocessioni bloccate per il 2013.

Foto Pino D’Amico/Wikipedia

Nel segno di Gaber. Sono passati quasi dieci anni dalla scomparsa del “Signor G”, alias Giorgo Gaber, il più grande interprete del teatro-canzone: l’artista era molto legato alla Versilia, tant’è che si spense proprio nella sua casa sulle colline di Camaiore. Burlamacco, che già ospita nella sua casa – la Cittadella – il festival a lui dedicato (ma per quanto ancora?), gli renderà omaggio anche intitolandogli il corso mascherato di apertura del 3 febbraio: quel giorno la colonna sonora sarà il brano “Barbera e champagne”, binomio che compare anche in una strofa de “Una scimmia presa in Carnevale”, canzone degli anni Venti scritta da Paolo Pezzini e musicata da Giuseppe Pardini per l’omonimo carro. E non dovrebbe mancare anche un riconoscimento al suo storico collaboratore Sandro Luporini, viareggino doc.

“Ci ha sempre unito un forte legame alla figlia Dalia e l’edizione 2013 del Carnevale non farà che confermarlo”, dice Alessandro Santini, presidente della Fondazione Carnevale. “Prossimamente usciranno un cd e un libro, dedicati a Gaber, che di fatto pubblicizzeranno anche la prossima edizione del Carnevale. Tagliamo il traguardo dei 140 anni e vogliamo festeggiarli al meglio: questo, da oggi, è il nostro unico obiettivo”. Che passerà, tanto per scomodare di nuovo il calcio, attraverso “passione, lavoro e unità d’intenti”. In parole povero “facendo lavoro di squadra”.

Carnevale fa rima con internazionale. “Dobbiamo lasciarci alle spalle tutto ciò che è estraneo alla nostra manifestazione”, aggiunge Santini. Ma è evidente che parla solo di negatività. Perché il numero uno di Palazzo delle Muse annuncia la presenza della grande ballerina di Lebigre e Roger a Macao e negli Emirati Arabi Uniti, dopo l’apparizione al Gran Premio di Singapore, e ricorda il viaggio che il carrista Fabrizio Galli farà in Nicaragua nell’ambito di un accordo con il Governo dello stato centroamericano.

E poi c’è la questione del riconoscimento, da parte dell’Unesco, di patrimonio immateriale dell’umanità, sul cui esito non si era saputo più nulla. “Abbiamo già passato due esami e siamo stati accettati tra le candidature a Parigi”, fa sapere Santini. “La missione di questa, ma anche della prossima, Fondazione Carnevale sarà ottenere l’appoggio del Governo nazionale per arrivare il prima possibile al riconoscimento. Dobbiamo fare turismo, cultura, commercio.”

Volti e temi nuovi. Niente crisi di idee, dicevamo. Anzi. L’immagine, forse a volte abusata, del Carnevale come termometro dell’attualità sembra più che mai consona. La satira politica è la grande protagonista: si parla della crisi della Grecia, dell’Europa in mano al cancelliere tedesco Angela Merkel, ma anche dei costi della politica e dei politici protagonisti delle prossime elezioni, da Beppe Grillo a Pierluigi Bersani, da Gianfranco Fini a Matteo Renzi (e c’è sempre Berlusconi).

Torniamo alla similitudine con il calcio: anche al Carnevale ci sono esordienti e veterani, tanto tra i carristi quanto tra i loro bersagli. Perché la prossima edizione della manifestazione viareggina segnerà la prima volta in cartapesta dei ministri Cancellieri, Fornero e Passera e anche di Franco Fiorito: “Er Batman de Anagni”, coinvolto nel recente scandalo della Regione Lazio, compare in un carro di seconda categoria vestendo proprio i panni del popolare supereroe. Quanto ai temi inediti, i fratelli Cinquini parlano della “guerra tra i poveri” che si combatte ogni giorno, mentre Franco Malfatti denuncia il dramma dei carcerati.

Ammessi ed esclusi. Tutti i bozzetti, sia delle opere in concorso che di quelle sostitutive, sono stati accettati. Tutto tranne uno: quello della coppia Simone Politi-Priscilla Borri. “In tre relazioni della commissione bozzetti, stilate in tre giorni diversi, emerge un giudizio non positivo del loro progetto”, dice Santini. “Giudizio non vincolante per il cda, che doveva dare l’approvazione definitiva, ma comunque emblematico. Sono convinto che la Fondazione Carnevale abbia agito bene e con serietà. I due costruttori avranno la possibilità di realizzare opere sostitutive. Ma non saranno in concorso.”

Diverso il caso di Eleonora Francioni: la carrista originaria di Greve in Chianti ha presentato un progetto alternativo alla mascherata di gruppo, ovvero alcuni oggetti – braccialetti ed orecchini – con l’effigie di Burlamacco. Che, però, non è stato ancora svelato. “Dobbiamo ancora concordare con lei le modalità di realizzazione, dato che è un’opera sostitutiva sui generis perché non sfilerà”, risponde Santini. “Però l’idea ci è proprio piaciuta.”

Eccoli, allora, gli ultimi due tasselli. Poi, finalmente, il popolo di Burlamacco potrà emulare un celebre tormentone del telecronista sportivo Bruno Pizzul e gridare: “Partiti!”.

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