FIRENZE. La riunione programmata a Bruxelles sull’applicazione della direttiva Bolkestein alle concessioni demaniali marittime è una missione organizzata dal Governo, alla quale le Regioni non sono state invitate. Tuttavia il presidente Enrico Rossi sta seguendo personalmente l’evolversi della situazione e ha risposto in modo articolato ai numerosi messaggi ed email che sta ricevendo in queste ore da parte dei cittadini interessati al problema.

“Solo pochi giorni fa – ricorda il presidente Rossi nella sua risposta – abbiamo consegnato al ministro Gnudi una nota con alcune considerazioni e proposte che porteremo avanti in ogni sede istituzionale per salvaguardare da un lato le 30mila imprese che hanno investito nelle loro attività e che hanno prodotto numerosi posti di lavoro, e dall’altro per valorizzare il patrimonio della costa italiana evitando ogni forma di cementificazione e snaturamento delle caratteristiche ambientali dei luoghi e delle comunità costiere”.

Rossi sottolinea che al governo è stata richiesta un’azione più incisiva verso l’UE sulla norma Bolkestein, e che in particolare è stata evidenziata la necessità di favorire la continuità nella gestione degli stabilimenti, ed il loro mantenimento nelle mani della piccola proprietà. “Questa è anche la soluzione individuata dalla Spagna, una realtà per molti versi simile alla nostra, dove il governo ha approvato una legge che rinnova per altri 75 anni le concessioni. Potrebbe essere questa la strada da seguire anche dall’Italia, ma d’altra parte l’impronta liberista che anima il nostro governo non ci aiuta a perseguire questo obiettivo”.

La Regione Toscana insisterà nel chiedere anche una più forte e argomentata analisi del fenomeno italiano legato alle concessioni sul demanio marittimo, aggiunge Rossi, considerando il fatto che il nostro turismo balneare rappresenta la componente più importante dell’offerta turistica nazionale. Le Regioni hanno richiesto in più occasioni, formalmente, anche al Governo attuale, di definire una regolamentazione omogenea dell’uso del territorio costiero dei beni del demanio marittimo, che lasci alle amministrazioni regionali la possibilità di individuare le modalità idonee per garantire il mantenimento e la tutela dell’ “identità” del turismo balneare italiano; la qualificazione dei servizi per la sicurezza della balneazione; la tutela e la valorizzazione dei sistemi di piccole e medie imprese della costa.

“Questa è la nostra posizione – è la conclusione di Rossi – e ringrazio chi ha scritto per avermi dato la possibilità di ribadirla ancora una volta. State pure certi che la Toscana farà la sua parte per contribuire a raggiungere questi obiettivi”.

Anche l’assessore regionale al turismo Cristina Scaletti è ritornata sulla questione: “Purtroppo l’iniziativa del governo arriva in ritardo, ma siamo comunque soddisfatti dell’incontro con la Commissione Europea per risolvere la questione delle concessioni balneari. Va battuta ogni strada utile per riuscire a concertare con le istituzioni europee una soluzione per salvare le imprese italiane del turismo balneare messe a rischio dalla direttiva comunitaria”.

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