(foto Pomella)
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VERSILIA. Amando Mancini delle Rsu di Sea Ambiente interviene a proposito della legge sulla privatizzazione dei servizi pubblici.

“Come al solito, nel nostro Paese, ci sono tantissime leggi di tutela che corrispondono ad altrettante “evasioni” delle stesse nella pratica quotidiana e questo non perché, tali leggi, siano in “malafede” ma perché, ogni volta, si aggiungono leggi a leggi preesistenti che contrastano con le nuove norme e possono ridurre o azzerare il senso della nuova normativa e determinare situazioni di fatto dove si dimostra.

Un esempio tra tanti è la legge sulla privatizzazione dei servizi pubblici che obbliga a separare la proprietà dalla gestione che avrebbe dovuto ridurre i costi dei servizio pubblici e aumentarne l’efficienza, invece, a dei mancati aggiustamenti che sarebbero stati necessari sulla base delle esperienze fin qui fatte, si è prodotto un “vulnus” per il quale oggettivamente si determina un interesse al disservizio e cioè, tra la domanda di migliore efficienza o qualità del servizio, che viene dalla proprietà pubblica degli Enti locali e l’offerta fatta dall’azienda privata che gestisce al 40% si apre uno spazio per i “soliti furbetti” per cui, se vogliono, possono sfruttare la domanda di servizio chiedendo maggiori finanziamenti e quindi maggiori costi che ricadono sulla collettività: la maggior parte dei quali, spesso, finisce per coprire appena gli aumenti per cui, il servizio rimane pressoché uguale.

Tocca ai lavoratori, ai cittadini, alla forze politiche e sindacali evitare il sedimentare di questi circoli viziosi e sviluppare un controllo comune su tutti gli atti e i bilanci. Sarebbe opportuno che la nuova amministrazione creasse una tavolo di confronto, come sta cercando di fare il sindaco Alessandro Del Dotto a Camaiore, su cui i soggetti citati possano incontrarsi e cooperare per il bene comune a costi più bassi”.

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