VIAREGGIO. “Il rinnovamento? Non è certo un dato anagrafico bensì la rottura con le logiche di potere, per un governo della città sempre più condiviso.” Massimo Lucchesi, candidato Pd in corsa per il ballottaggio alle primarie di centrosinistra di domenica prossima, mette i puntini sulle ‘i’ in merito alle accuse di essere un esponente del ‘vecchio apparato di partito’.

“Il mio curriculum parla chiaro e il mio unico incarico politico è stato da consigliere provinciale nel lontano 1994. La mia esperienza di ingegnere e quindi di tecnico, con nutriti trascorsi all’interno di vari enti pubblici, mi permette di conoscere bene le dinamiche all’interno della ‘cosa’ pubblica, come amministrarla e quali interventi mettere in atto.

“Per questo sono convinto di rappresentare davvero il ‘nuovo’ che i cittadini cercano, visto che non ho mai avuto cariche politiche e non ho neppure vissuto in modo parassitario grazie alla politica. Ciò che propongo all’elettorato è in primis la mia coerenza, serietà, competenza professionale ed il mio percorso di vita è all’insegna dell’assoluta trasparenza.

“Giocare sulla dicotomia del ‘vecchio’ e del ‘nuovo’ può far comodo ma è la sostanza dei fatti a parlare ben chiaro: qualcuno rifletta bene e rinfreschi la memoria sull’esperienza e sulle poltrone politiche avute. Dai confronti-dibattiti che si sono svolti in questi giorni è emersa chiaramente la mia visione sui contenuti di rilancio di una città turistica che deve innovare e investire sul futuro con possibili sviluppi per attività ricettive e portuali e positive ricadute sul fronte occupazionele, sul piano dei rapporti con la popolazione, credo fermamente in un progetto di bilancio partecipato e di un dialogo continuo con i comitati di quartiere.”

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