VIAREGGIO. “La polemica montata ad arte in questi giorni dal circolo Caracol sulle decisioni del Collegio di Garanzia Federale di Rifondazione mi spingono ad intervenire al fine di offrire dei chiarimenti che gettino luce sulla manipolazione dei fatti che si è verificata.” Così Roberto Rossetti, segretario del circolo “Manfredini” di Rifondazione Comunista a Viareggio, interviene sulla vicenda di Michelangelo Di Beo, il militante sospeso per sei mesi dal partito.

“Non interverrò dunque sulle decisioni del collegio di garanzia, delle quali mi limito a prendere atto in quanto organismo indipendente dai due circoli con il compito statutario di garantire il rispetto delle regole nella vita del
partito e non di giudicare posizioni politiche di chicchessia.

“Il problema sta proprio qui: si è voluto far passare per censura politica una sanzione che, in realtà, riguarda accuse e offese perpetrate da alcuni componenti del Caracol contro il nostro circolo per le nostre posizioni politiche e per l’uso delle deleghe. La questione delle deleghe tanto agitata dai giovani è poi risibile: il circolo Manfredini ha deciso di accettarle solo perché precedentemente utilizzate nelle votazioni del Caracol.

“Sostenere che nove deleghe vadano bene e 47 no è un’argomentazione che non regge perché la delega o la si accetta o non la si accetta. E comunque, avrebbero potuto comunicarci il numero massimo di deleghe per loro legittime e magari ci saremmo adeguati, anche se ad una nostra domanda di chiarimento sul criterio utilizzato purtroppo la risposta sarebbe stata il famoso ‘Perché sì!’ dei bambini.

“Allo stesso modo, alla richiesta sul perché non fare un’alleanza col Pd sulla base delle linee programmatiche elaborate, la risposta è stata ‘Perché è il Pd’ e ‘Perché a livello nazionale si va in opposizione al Pd’ secondo una infantilistica divisione manichea del mondo fra bene e male, buoni e cattivi, vecchi e giovani, che non tiene conto della diversità fra il piano nazionale e quello locale.

“Che da aggressori ci si voglia trasformare in vittime dispiace per la palese falsificazione dei fatti in stile berlusconiano ma non stupisce: mentre il nostro circolo da più di un anno ha intrapreso un percorso di confronto con Idv e Sel e poi col Pd – percorso a cui anche il Caracol ha partecipato fino alla fine – finalizzato all’elaborazione di un possibile programma comune, il Caracol è passato dal voler partecipare alle primarie del Pd con un proprio candidato (Stefano Carmassi) – noi come circolo siamo sempre stati contrari ed infatti non abbiamo partecipato alle primarie – a non voler nessun rapporto col Pd.

“La logica è chiara: si aspira alla candidatura a sindaco e a consigliere comunale. La ‘dibeoatificazione’ a cui si sta assistendo in questi giorni – addirittura richiedendo l’intervento delle truppe cammellate locali e nazionali tanto da fare di un problema interno di partito una questione capitale, come se a Viareggio l’unico problema fosse quello – altro non è che un ulteriore tentativo di spianare la strada alla sua candidatura a sindaco al di là di tutte le accuse di aspirare alle poltrone che, invece, loro muovono al nostro circolo.

“Che ci accusino di volere le poltrone sfiora il ridicolo se i cittadini che leggono ripensano alla storia politica locale degli ultimi 20 anni: Rifondazione mise in crisi la prima amministrazione Marcucci, fu all’opposizione del Marcucci bis e all’opposizione è rimasta fino ad oggi.

“Non vorrei che invece si dimenticasse che molti di coloro che si muovono dietro i ragazzi del Caracol, e che ora si vogliono ricostruire un’identità da ultrasinistra, già militarono in Rifondazione e ne uscirono proprio perché volevano sostenere Marcucci. Infatti, poi appoggiarono la lista filomarcucciana Laboratorio per la Democrazia.

“Fra tutte le accuse è proprio quella di aspirare alle poltrone che non accetto per la mia personale storia politica – ero nel consiglio comunale della prima amministrazione Marcucci e fui uno dei principali sostenitori della rottura – ma soprattutto perché queste accuse vengono mosse da chi proprio nuovo alla politica non può dirsi: ci vogliamo chiedere perché molti degli iscritti del Caracol risiedono in altri Comuni e si sono iscritti ad un circolo di Viareggio in periodo elettorale?

“La mia speranza è che dietro la maschera di ‘raggruppamento a sinistra’ – faccio notare che Rivoluzione Civile è composta fra gli altri anche da Idv e Pdci e a Viareggio queste due forze politiche hanno condiviso con il nostro circolo il percorso di confronto col Pd – non si nasconda qualcos’altro o qualcun altro e che quindi non sia in atto una strumentalizzazione del meritorio lavoro sociale che i giovani del Caracol stanno portando avanti.

“Il circolo Manfredini è stanco di questo ‘gioco al massacro’ in cui per motivazioni personali si sta coinvolgendo l’immagine di Rifondazione Comunista fino ad arrivare al puerile discorso del chi ha più iscritti, che ahimè richiama altri tipi di giovanilistici confronti, e che comunque anche in questo caso non risponde al vero contando il nostro circolo ben 85 iscritti.

“Fino ad oggi, proprio per evitare il ‘battibecco fra comarelle’ e dare un’immagine adulta di Rifondazione, il nostro Circolo non è mai intervenuto in risposta agli attacchi del Caracol. Ma, dopo tutto questo inchiostro sprecato per dar voce ad una sola versione dei fatti, abbiamo sentito il dovere di fare qualche puntualizzazione.”

Leggi anche:
Michelangelo Di Beo sospeso per sei mesi per “aver recato offesa all’immagine del partito”
Il circolo Caracol: “La dirigenza della federazione versiliese di Rifondazione si dimetta”

(Visitato 49 volte, 1 visite oggi)

VICENDA ROM. BERTOLA (LA DESTRA): “QUANTO DI PIÙ ABIETTO SI POSSA IMMAGINARE. BERRETTI BIANCHI APRITE GLI OCCHI”

ZUCCONI (FRATELLI D’ITALIA): “PER RILANCIARE VIAREGGIO SERVE UN CARNEVALE 2.0”