(foto Romina Ercolini)
(foto Romina Ercolini)

FORTE DEI MARMI. Nuovo appuntamento di VersiliaToday con lo spazio dedicato alla cultura, alla storia, alle tradizioni della nostra Versilia a cura di Stefania Neri e Tessa Nardini  del blog A Spasso con Galatea.

Come ogni lunedì, dopo l’articolo dedicato al pittore di Stazzema Filadelfo Simi, e al Duomo di Seravezza, all’oratorio di San Jacopo e le fabbriche di Valventosa e al Museo Ugo Guidi di Forte dei Marmi, andiamo a scoprire il rapporto profondo tra il pittore Carrà e la nostra Versilia.

“Capita spesso di guardare vedute dipinte da artisti del passato e scorgere come questi luoghi siano mutati nel corso degli anni, raro è che quadri di questo tipo salvino il paesaggio che rappresentano.

“Raro ma non impossibile: le vedute di Carlo Carrà hanno portato a vincolare la zona attigua al fosso di Fiumetto a Forte dei Marmi.

“L’artista, attratto dalla natura incontaminata della costa versiliese, acquistò negli anni Venti un piccolo lotto di terreno su cui edificò la propria dimora estiva e, dalla corrispondenza con l’amico Soffici, sappiamo quanto vivesse felice al Forte dipingendo le spiagge e la natura vicina. Spesso si recava a dipingere sul ponte in via Leonardo da Vinci e mai si stancava di immortalare sulle sue tele gli effetti della luce sull’acqua.

“Non dobbiamo poi dimenticare che questi sono gli anni in cui Forte dei Marmi venne riconosciuta “stazione di cura e di soggiorno” (R.D.L. 15.4.1926, n° 765) e in cui il Ministero per l’Educazione Nazionale richiese una tutela del paesaggio per il litorale versiliese.

“Dal 1989 il vincolo storico-artistico è stato notificato e revocato più volte fino ad arrivare al 2006, anno in cui il valore culturale della zona frequentata da Carlo Carrà venne ufficialmente riconosciuto grazie all’attenzione che

(foto Romina Ercolini)
(foto Romina Ercolini)

l’artista le pose dipingendola più volte.

“L’Ente per le Ville Versiliesi ha sicuramente contribuito alla formalizzazione di questo atto che ha bloccato la costruzione di circa quindici abitazioni da edificare lungo il corso d’acqua. Pensate che un vincolo simile è avvenuto solo per il paesaggio di Auvers-sur-l’Oise dipinto da Van Gogh, Paul Cézanne, Camille Pissarro…!

“Se vi capita quindi di passeggiare sul ponticello di via Leonardo da Vinci pensate ai paesaggi di Carrà che dopo anni hanno salvato la zona dalla cementificazione!”

Stefania Neri di Galatea Versilia

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