(foto Marco Pomella)
(foto Marco Pomella)

SERAVEZZA. “La recente pubblicazione dei dati dell’Istituto Sant’Anna – che tramite indicatori di processo e di esito confrontano e valutano l’attività delle Asl toscane – permette e stimola una riflessione comune, da parte dei cittadini versiliesi, degli operatori della sanità e degli amministratori pubblici, sullo stato dell’organizzazione sanitaria pubblica in Versilia e sul necessario ruolo di partecipazione alle decisioni dell’Azienda Usl 12 di amministratori e cittadini.” Lo scrive Ettore Neri, sindaco di Seravezza nonché presidente della Società della Salute della Versilia.

“Rispetto alle altre realtà toscane, l’Asl 12 ottiene ottimi risultati in numerosi indicatori: in molti abbiamo i migliori risultati della Toscana, ad esempio mortalità neonatale, percentuali di protesi d’anca operate entro 48 ore, efficacia delle attività territoriali, esiti della produzione ospedaliera.

“Gli indicatori che più mostrano criticità sono soprattutto quelli che dipendono dalla presenza di patologie legate a fattori di rischio legati a comportamenti – ad esempio il fumo di sigaretta – che nella nostra zona sono da diversi decenni più presenti che in altre zone e che danno conseguenze in tempi lunghi, per cui i miglioramenti possibili sono di lungo periodo e non direttamente legati all’attività sanitaria.

“La scelta lungimirante di circa venti anni fa, decisa dai politici di allora, per lo più contro l’opinione espressa dalla maggioranza dei cittadini (perlomeno di quelli che si esprimevano pubblicamente), ha grandemente contribuito ai buoni risultati di oggi.

“Avere, da undici anni, un unico Ospedale, baricentrico, ha anticipato saggiamente quello che ora diventa evidente e necessario, e che altre realtà toscane, anche vicine, non hanno fatto.

“Dati gli ottimi risultati globali delle attività ospedaliere, confermati anche dalla fiducia che i residenti in Asl limitrofe mostrano nell’utilizzarle in maniera crescente, si può ritenere serenamente che quanto previsto dalla Delibera GR 1235 del 28 dicembre 2012 di ‘Riordino del Sistema Sanitario Toscano’ non intervenga sulle nostre attività e servizi ospedalieri. Anzi: alcuni settori potrebbero essere valorizzati, in un’ottica di Area Vasta.

“Nei quattro vecchi ospedali è stato possibile ospitare quattro grandi sedi per le attività distrettuali e tre di queste – Campana di Seravezza, Lucchesi di Pietrasanta e Tabarracci di Viareggio – ora sono diventate Case della Salute.

“La distribuzione dei servizi sul territorio risente di un’eredità storica consolidata nel tempo, che non sempre ha tenuto conto dei cambiamenti socioeconomici e dei flussi di mobilità della popolazione; va quindi ripensata, come prevede la citata 1235, con un Piano Regolatore Territoriale che, a fianco di servizi ospedalieri destinati a rispondere agli eventi acuti, consenta ai servizi territoriali di prendersi carico di una domanda sempre più complessa ed in continua crescita, in stretta relazione con la rete specialistica ed ospedaliera.

“Nel ripensare la distribuzione dei servizi sul territorio c’è un punto fermo, che sono le sette Case della Salute già riconosciute dalla Regione Toscana: Seravezza, Querceta, Forte dei Marmi, Pietrasanta, Viareggio (già operative), Torre del Lago (aprirà il 28 giugno prossimo) e Massarosa (sono in corso trattative per l’acquisizione della nuova sede).

“Nel Comune di Camaiore è presente una sede distrettuale (ex ospedale) molto grande e con molti servizi. L’Asl sta cercando di portarci Medici di Famiglia, per farne una Casa della Salute, come a Ponte Stazzemese, in modo che siano presenti in ogni Comune.

“Nel pensare, scrivere ed attuare questo Piano Regolatore del Territorio fondamentale è e sarà coinvolgere, oltre agli amministratori locali – che se in passato hanno stentato a mediare fra interesse globale ed interessi particolari oggi possono dimostrare una maggiore maturità al riguardo -, cittadini informati e consapevoli, in grado di acquisire competenze e prospettive ampie, tali da consentire loro di contribuire ad una condivisione di obiettivi e di strumenti.

“Rincorrere posizioni ed idee superate dai tempi e dalla necessità, spesso alimentate da una visione, più che di campanile, a volte di piazza o di vicinato, ostacola questo percorso e rischia di non far trovare i versiliesi concordi nel decidere il futuro prossimo e a medio periodo dell’organizzazione sanitaria in Versilia.

“La posizione di fatto ‘debole’ della Versilia nei confronti di aree e Asl vicine, sia per le dimensioni della popolazione che per il conseguente peso ‘politico’, deve convincere tutti che dividerci su microscelte e impedirci di pensare insieme sulle macro mette tutti a rischio, anche e soprattutto verso eventuali, possibili, scelte che la maggioranza dei versiliesi potrebbe non condividere e ritenere, serenamente e con una prospettiva globale e di sistema, ingiuste perché tecnicamente e razionalmente sbagliate.”

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