(foto VersiliaToday)
(foto VersiliaToday)

VIAREGGIO. Come verrà risanato il buco di bilancio? Quali sono i provvedimenti più importanti da prendere nei primi cento giorni? Domenica e lunedì i residenti a Viareggio saranno chiamati a scegliere a chi affidare il governo della città per i prossimi cinque anni. Al ballottaggio si fronteggeranno due dei tredici candidati a sindaco che hanno ottenuto più voti al primo turno, in quelle che verranno ricordate come le elezioni dell’astensione e del numero record di candidati. Il centrosinistra guidato da Leonardo Betti ha ottenuto al primo turno il 42,08%. Il centrodestra di Antonio Cima è arrivato al 19,24%. Ma al ballottaggio si riparte dallo zero a zero.

L’astensione è stata altissima, solo il 52,72% degli aventi diritto si è presentato alle urne, cosa vi aspettate da chi non ha votato al primo turno?

Betti: “L’astensione è dovuta ai troppi candidati presenti, in un momento di forte disaffezione alla politica. Ma adesso c’è da fare una scelta chiara: cambiare o ritornare al passato. Sono sicuro che in città la voglia di cambiare sia tanta, per questo mi aspetto una riconferma dell’ottimo risultato ottenuto al primo turno. Noi abbiamo deciso di non apparentarci con nessuno perché la squadra vincente non si cambia”.

Cima: “Certamente il centrodestra è stato penalizzato dalle troppe liste civiche che hanno provocato una dispersione di voti. Io mi appello ai moderati: a quelli che hanno votato le liste civiche e a coloro che hanno sentito meno il richiamo delle urne perché vengano a votare. Il loro voto ci permetterà di recuperare, sono fiducioso”.

I tre punti da realizzare nei primi cento giorni.

Betti: “Innanzitutto, alla luce della recente relazione di fine mandato del commissario prefettizio Domenico Mannino, andremo a individuare l’esatta situazione economica, finanziaria e contabile del Comune e di tutte le società partecipate, in modo da informare con chiarezza la città di quale sia lo stato attuale delle casse comunali. Ma l’emergenza abitativa rimane uno dei problemi più delicati da affrontare: provvederemo al censimento dell’edilizia popolare, alla tutela delle fasce più deboli e all’elaborazione di progetti di coinvolgimento della popolazione assistita dal servizio sociale tramite la collaborazione con le associazioni del territorio. Un altro punto nevralgico per il rilancio della città è Il decoro urbano. Bisogna ricostruire il cantiere comunale coordinandolo con l’ufficio verde pubblico, per una rapida gestione del decoro in città. Ma il decoro passa attraverso un innalzamento dei livelli di sicurezza: il personale della Polizia Municipale, va impiegato meglio e portato tra le strade di Viareggio”.

Cima: “La prima cosa da fare è il punto della situazione sulla reale condizione finanziaria in cui si trova il Comune. Da qui bisogna ripartire per combattere gli sprechi. Faccio un esempio: basta ai progetti che partono e si fermano immediatamente, non vengono conclusi ma nel frattempo gravano sulle tasche dei cittadini. Io propongo di pagare il progettista solo a gara avviata, in questo modo ci sarebbe un risparmio di denaro e di tempo. Nei primi cinquanta giorni bisogna abbassare il carico fiscale. Un altro problema da risolvere celermente è quello del regolamento urbanistico. Bisogna rimettere in  odo al primo consiglio comunale le procedure per l’approvazione del regolamento urbanistico e di quello sulle pinete, altrimenti la città rimarrà ferma a quaranta anni fa.

Vista l’attuale situazione finanziaria in cui versa il Comune, cosa farete, concretamente, di qui a due anni per riportare i conti in regola?

Betti: “Bisognerà risolvere la vicenda Ferragamo sul porto. La società dovrà essere rimessa a gara che comunque dovrà rimanere a maggioranza pubblica. Un altro punto fondamentale è risparmiare sulle consulenze esterne, ridurle al minimo. Le consulenze esterne devono essere un eccezione non la regola come lo sono state durante la giunta Lunardini che in quattro anni ha speso due milioni di euro. Ridurrò poi le società partecipate: inoltre i loro amministratori dovranno ricevere un gettone di presenza identico a quello dei consiglieri comunali di 25 euro. Bisogna ridimensionare anche i compensi per i dirigenti che dovranno percepire solo dei rimborsi, perché la politica deve essere tornare a essere una passione, non un’occasione per arricchirsi”.

Cima: “Bisognerà prima avere una situazione chiara sui conti e vedere il bilancio preventivo che Mannino lascerà. L’amministrazione Lunardini ha già fatto uno sforzo incredibile, riducendo il debito strutturale da 130 milioni, lasciati dopo la gestione Marcucci, a 76 milioni. Dovremo stipulare un piano triennale di investimenti, e lavorare per abbassare il debito. Ma prima di sbilanciarsi, ripeto, bisogna studiare bene la situazione reale delle casse comunali”.

Perché non votereste mai il vostro avversario?

Betti: “Non lo voterei mai perché Cima ha appoggiato fino all’ultimo la politica dell’ex sindaco Lunardini. Votare Cima significherebbe votare Lunardini, e per Viareggio vorrebbe dire ripiombare in un passato disastroso”.

Cima: “Leonardo Betti è troppo giovane e inesperto per affrontare una situazione delicata come quella in cui si trova Viareggio, che si può risolvere solo con l’esperienza. Se non si conosce bene la complicata macchina governativa si rischia di sottomettersi alla guida di qualcun altro”.

(Visitato 19 volte, 1 visite oggi)

DINELLI, L’ULTIMO AVVERTIMENTO ALLA CITTÀ: “IL VIAREGGIO HA BISOGNO D’AIUTO. LA FIDEJUSSIONE NON È SCONTATA”

MASSAROSA, LA SINISTRA SI RICOMPATTA