VIAREGGIO. “Come amministrazione comunale non possiamo che essere estremamente preoccupati dalla notizia che due esercizi commerciali della Darsena viareggina – il “Maki Maki” e “El Beso” – siano stati posti sotto sigilli dopo che ai rispettivi titolari è stata notificata l’ordinanza di sequestro penale preventivo a firma del gip Giuseppe Pezzuti, come richiesto dal Pubblico Ministero Aldo Ingangi, titolare di un fascicolo di indagine sulla Marina di Levante.” Così scrive Leonardo Betti, sindaco di Viareggio, in una nota.

“La nostra città vive una crisi importante, che fa chiudere attività commerciali e taglia posti di lavoro. Il nostro comparto turistico, abbandonato da almeno un quinquennio di malgoverno, fino ad oggi senza alcun coordinamento con gli altri Comuni della Versilia, soffre una doppia crisi che purtroppo è anche crisi di identità, di mancanza di appeal nei confronti del turista.

“Le esigenze della clientela nel contempo sono mutate: locali come quelli sottoposti oggi a sequestro rispondono a una precisa esigenza della clientela, che è quella di bere un drink ascoltando buona musica senza essere costretti, per far ciò, ad andare in discoteca. D’altro canto, locali come questi offrono posti di lavoro, che sono, in periodi come questi, preziosissimi.

“Da una parte, come sindaco di questa città, non posso che richiamare tutti al rispetto puntuale delle leggi in vigore, pur non esimendomi dal coordinarmi con quei parlamentari che, a mio modesto parere giustamente, stanno chiedendo una rivisitazione delle norme sul pubblico spettacolo del Testo delle Leggi di Pubblica Sicurezza, che già nel nome e nella data (Regio Decreto 18 giugno 1931) dimostra che necessita di qualche ammodernamento.

“Dall’altra, rilevo che l’abrogazione dell’articolo 124 del TULPS – così come anche “interpretata” nella recentissima risposta del Ministero degli Interni all’interrogazione parlamentare presentata dall’On. Caterina Bini – , debba trovare piena applicazione anche nella nostra città e in tal senso solleciterò i miei uffici: tale abrogazione, infatti, comporta che ‘non ogni spettacolo o trattenimento musicale o danzante, svolto in pubblico esercizio può ritenersi soggetto al regime autorizzatorio degli articoli 68, 69 e 80 del TULPS, con conseguente parere della commissione di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo. In particolare, non occorre conseguire l’autorizzazione per gli eventi allestiti occasionalmente o per specifiche ricorrenze, sempreché rappresentino un’attività meramente complementare e accessoria rispetto a quella principale della ristorazione o della somministrazione di alimenti e bevande’.

“Infine, entro la prossima settimana conto di organizzare una riunione operativa con gli assessorati all’ambiente e al commercio della Regione Toscana, coi vertici dell’Ente Parco, con l’ASL e l’ARPAT, al fine di valutare ipotesi per far sì che le attività commerciali delle due Marine possano svolgere più serenamente le loro attività, sia dal punto di vista delle licenze di pubblico intrattenimento – eventualmente concedibili se complementari a quella principale – che da quello del loro impatto acustico nei confronti dell’ambiente circostante.”

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