FIRENZE. “Alle uscite azzardate dei giorni scorsi sugli incravattati e profumati passeggeri dei treni ad alta velocità, che danneggerebbero i pendolari dei treni regionali, e quelle sul capitalismo finanziario che spedirebbe i tifoni dritti dritti sulle inermi popolazioni asiatiche, adesso il presidente Rossi aggiunge un nuovo capitolo a proposito della cosiddetta ‘vendita delle spiagge’ scomodando perfino Briatore. Sull’argomento, a dire il vero, non solo lui ma anche altri autorevoli esponenti del suo partito a cominciare da Ministri Fassina ed Orlando, sono scivolati maldestramente denotando scarsa attenzione e causando una polemica tutta interna alla sinistra”.

È quanto afferma in una nota, insieme ai colleghi del gruppo, la consigliera regionale di Fratelli d’Italia Marina Staccioli sul caso dell’emendamento concordato da alcuni parlamentari del Pd con i balneari e poi ritirato dopo le pressioni ricevute dai soliti ambientalisti ottusi e sfascisti e dall’ineffabile governatore Rossi.

“I senatori Marcucci e Granaiola del Pd, dopo aver elaborato insieme ad altri sette loro colleghi di partito un emendamento del Pdl alla legge di stabilità relativo alla cosiddetta sdemanializzazione delle spiagge” chiosa Staccioli “emendamento che, peraltro, aveva avuto il pieno appoggio da parte degli operatori del settore e dei relativi sindacati anche all’ultima riunione dei suddetti svoltasi al Principe di Piemonte a Viareggio, si sono visti costretti a ritirare la propria firma dall’atto dopo la nuova esternazione dell’interventista Rossi che utilizza i propri blog per sparare oramai su qualsiasi cosa si muova all’orizzonte”.

“Quello che Rossi ed i suoi non hanno capito” prosegue Staccioli “è che la proposta di sdemanializzare le spiagge non si riferisce a queste ultime, che rimarrebbero proprietà del demanio soggette quindi a procedimenti di evidenza pubblica come richiesto dall’Ue, ma alle aree demaniali sulle quali insistono i manufatti degli stabilimenti balneari. Un provvedimento sensato perché riconoscerebbe il valore degli investimenti, appoggiati nel tempo dai comuni e dallo stesso demanio, fatti dai balneari che hanno garantito la tutela ambientale delle nostre coste, darebbe certezza giuridica alle 20mila imprese che operano nel settore rilanciando gli investimenti e ci consentirebbe di chiudere l’annosa questione con l’Europa”.

Come detto, l’emendamento era stato proposto dai parlamentari di Forza Italia-Pdl. “Che succederà adesso?” si domanda Staccioli. “I firmatari di Forza Italia-Pdl continueranno a portare avanti l’emendamento o faranno anche loro un passo indietro deludendo queste imprese che alimentano un comparto strategico, come quello turistico, che rappresenta tradizionalmente uno dei volani del tessuto economico del nostro Paese?”

“Davvero Rossi pensa che sia meglio mandarli al bando d’asta pubblica europea come dice la direttiva servizi, cosa che forse voleva Prodi, allora Commissario europeo quando fu approvata la direttiva Bolkenstein?” lamentano i consiglieri di Fratelli d’Italia. “È certamente curioso che proprio chi parla tanto di tutela dei nostri lavoratori e delle nostre eccellenze non capisca che esiste un rischio concreto che i nostri stabilimenti balneari finiscano in mano a qualche multinazionale straniera, dell’est od orientale, che utilizzerà la propria manodopera a tutto danno dei nostri lavoratori, siano essi dipendenti delle imprese balneari che di tutto il notevole indotto che si muove attorno ad esse”.

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ultimo aggiornamento: 14-11-2013


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