Nuovo appuntamento con A Spasso con Galatea, la rubrica dedicata all’arte, alla cultura, alla storia e alle tradizioni della nostra Versilia, realizzata grazie a Stefania e Tessa del blog Galatea Versilia

Ormai è noto che papa Leone X costrinse Michelangelo a utilizzare i marmi di Seravezza

Foto Galatea Versilia
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per la realizzazione della facciata di San Lorenzo a Firenze. L’artista non accolse positivamente la notizia: doveva abbandonare le cave di Carrara per avviare quelle versiliesi.

Le lettere di Michelangelo evidenziano il suo stato d’animo. A Berto da Filicaia scrisse: “El luogo da cavare è qua molto aspro e gli uomini molto ignoranti in simile esercizio: però bisognia una gran pazienza qualche mese, tanto che e’ si sieno domesticati e’ monti e ammaestrati gli uomini; poi faremo più presto”.

Lo scultore si vide costretto a formare la manodopera locale e realizzò, con l’aiuto del collaboratore Donato Benti, la “via dei marmi” per collegare le cave alla pianura e al pontile caricatore della marina. Nel 1519 una colonna giunse a Firenze, ma l’anno successivo Michelangelo abbandonò i lavori: il papa risolse il contratto e Michelangelo non portò mai a compimento la facciata di San Lorenzo.

In pochi sanno che all’inizio del ‘900 un mecenate di Seravezza, Francesco Mattei, mise a disposizione un’ingente somma per poter realizzare la facciata della chiesa fiorentina a patto di usare marmi versiliesi. Venne indetto un concorso pubblico e il progetto di Cesare Bazzani risultò vincitore (la mostra “Michelangelo a Forte dei Marmi”, allestita la scorsa estate dal comune di Forte dei Marmi all’interno del Fortino mostrava i diversi rilievi

Foto Galatea Versilia
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presentati all’epoca).

Anche questo progetto non venne mai realizzato. A seguito delle tante polemiche l’amministrazione decise di utilizzare la donazione di Mattei per altre chiese fiorentine e per realizzare il sacrario di San Lorenzo. Se vi capita di andare a Firenze guardate l’ultimo scalino della chiesa di San Lorenzo: il nome del benefattore seravezzino compare inciso sulla sua pietra: “Il Comune di Firenze con la rendita del legato Francesco Mattei da Seravezza anno MCMXV”.

Stefania Neri

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