STAZZEMA. “L’Italia ha stabilito, nel luglio 2000, che il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz da parte delle truppe sovietiche dell’Armata Rossa, sia celebrato come “Giorno della Memoria”, per ricordare lo sterminio del popolo ebraico e di coloro che, a rischio della propria vita, hanno salvato e protetto i perseguitati. Dal 2005 tutti i Paesi Onu omaggiano ogni 27 gennaio il Giorno della Memoria”.

Lo scrive in una nota il consigliere comunale di Stazzema, Gian Piero Lorenzoni.

“Mentre le coscienze di tutto il mondo sono scosse dagli orrori causati dal Nazismo e dall’Olocausto, a Roma, da venerdì pomeriggio, si è assistito ad un impietoso e ripetuto oltraggio ai danni della comunità ebraica: teste di maiale, inviate in forma anonima nei luoghi simbolo degli Ebrei.

Così, una testa di maiale è stata recapitata alla Sinagoga di Roma, poi, il gesto disumano è stato compiuto anche per l’ambasciata di Israele e al Museo in piazza Sant’Egidio.

Inoltre sui muri di un quartiere nel III Municipio di Roma, sono apparse una svastica e scritte antisemite come “Olocausto menzogna” oppure “Hanna Frank bugiardona” (con “h” di troppo).

Dobbiamo condannare con fermezza questo gesto inqualificabile nei confronti dell’intera comunità ebraica.

L’accaduto  è una provocazione disgustosa, tanto più inaccettabile alla vigilia della Giornata della Memoria.

E con questa convinzione vogliamo ribadire il nostro fermo “no” all’antisemitismo.

Vogliamo apprezzare la notizia sulla visita al Quirinale di una delegazione di studenti stazzemesi, accompagnati dal vice sindaco Verona, e ribadiamo come tale appuntamento rivolto ai più giovani, sia importante per la conservazione indelebile della memoria delle atrocità compiute 70 anni fa, come anche rappresentate a Sant’Anna di Stazzema ed in moltissime altre località.

La scuola è il fulcro di queste celebrazioni perché apre il cuore alla speranza nelle giovani generazioni e mostra il volto migliore dell’Italia.

Certo, continuano ad esistere episodi di singoli o di gruppi che alimentano con le loro azioni la violenza e istigano all’odio.

Ma soprattutto tra i giovani proliferano le buone iniziative e questo non può che generare fiducia e speranza per il futuro”.

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