VIAREGGIO. La notizia, effettivamente, era passata sotto traccia. E così ha deciso di darla lui pubblicamente, in qualità di presidente della Fondazione Carnevale, nel giorno della presentazione ufficiale dei corsi mascherati e di tutte le iniziative targate Burlamacco: “Abbiamo versato il terzo acconto dei compensi per un importo inferiore del 20% rispetto al previsto.”, annuncia Stefano Pasquinucci, numero uno di Palazzo delle Muse.

“Se ci avete fatto caso, nessuno di loro ha aperto bocca sull’argomento o è uscito allo scoperto innescando una polemica. Il saldo finale sarà comunque quello stabilito all’atto della firma del contratto. Per questo pubblicamente ringrazio i carristi per la disponibilità e la collaborazione”.

Ai maghi della cartapesta, però, Pasquinucci chiederà un ulteriore sforzo, ovvero la drastica riduzione dei prezzi dei costumi indossati dai figuranti dei loro carri. “Ho sentito dire che si arriva a pagare fino a 100 euro: pensate cosa vuol dire questo per una famiglia composta da marito, moglie e due bambini in un momento di crisi come questo.

“Abbiamo ricevuto la lettera di un signore che si è sentito dire da una sarta che, se non ha i soldi per permettersi il vestito, sul carro non ci sale. Per noi tutto questo è inaccettabile: il Carnevale deve rimanere una festa popolare. E ribadisco il nostro impegno a porre un tetto massimo di 50 euro“.

(Ultimo aggiornamento ore 22:52)

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