Puntata numero numero 22 per  DA UOMO A UOMO, la rubrica di Versiliatoday dedicata alla sessuologia, all’andrologia e all’urologia, curata dal dottor Luca Lunardini. Oggi si parla ancora di San Valentino, ma da un altro punto di vista.

San Valentino-bis: la chimica dell’amore

 

Nella recente puntata straordinaria di San Valentino abbiamo parlato, con un pizzico di ironia, di amore e sentimenti. E ci siamo chiesti quale sia la chiave per un grande e soddisfacente rapporto d’amore passionale.

Se per il sentire comune, è una questione di “pelle” e di “cuore”, per la scienza è tutto riconducibile a una questione di valori. E non parliamo di etica… Ma parliamo di valori e tassi bio-chimici.

Un esempio? Forse non tutti sanno che sono i valori del testosterone, sia nell’uomo che nella donna, a regolare i livelli di passione all’interno della coppia, mentre quelli di un altri ormoni l’ossitocina e la vasopressina sono responsabili della… fedeltà.

Alla faccia della poesia! Direte voi.. ma è non è colpa della Andrologia se siamo regolati in questo modo.

Cosa succede, allora, nel nostro corpo quando ci innamoriamo? Si attiva un’autentica tempesta di ormoni, neurotrasmettitori e di sostanze chimiche, che fanno insorgere in noi intense sensazioni fisiche.

foto http://www.flickr.com/photos/ncaranti/
foto http://www.flickr.com/photos/ncaranti/

Tutto comincia con il classico colpo di fulmine, simbolo più evidente della passione irrazionale.

La già ricordata produzione di testosterone è la causa della passione erotica sia nell’uomo che nella donna, mentre sono i Ferormoni ad essere responsabili dell’attrazione. Questi sono sostanze chimiche prodotte da entrambi i sessi che scatenano l’attrazione fisica. Sono emesse dalla pelle, dai capelli, dalla saliva, dalle ghiandole ascellari, dall’urina e dal flusso mestruale. Le donne producono una maggior quantità di ferormoni durante l’ovulazione, ciò le rende in teoria più attraenti per l’uomo in questo periodo. Secondo alcuni studi i ferormoni verrebbero percepiti da un particolare “organo recettore” situato nel vomere nasale.

Ma anche l’amore romantico è soggetto alle leggi della chimica. Si tratta di una fase caratterizzata da un livello di coinvolgimento molto alto, che porta con sé il desiderio irrefrenabile di vedere ed essere costantemente a contatto con il proprio partner. Ciò dipenderebbe dalla feniletilamina, una molecola (tra l’altro contenuta nel.. cacao!) in grado di dare effetti simili a quelli delle anfetamine. Sarebbe infatti questa sostanza la vera responsabile dello stato euforico e della trepidazione caratteristici degli innamorati, è lei che stimola la libido ed è alla base dell’atteggiamento positivo che la maggior parte di noi sperimenta all’inizio di un rapporto amoroso. Inoltre la feniletilamina stimola il rilascio di dopamina, un altro neuromediatore chimico che, a sua volta, favorisce, la sintesi del già più volte ricordato testosterone, l’ormone del desiderio sessuale. L’attività della dopamina è strettamente legata a una rete di neuroni che genera sensazioni piacevoli di benessere in seguito a comportamenti che soddisfano alcuni stimoli primari come la fame, la sete e, appunto, il desiderio sessuale. Tale esperienza positiva vissuta si imprimerebbe nel sistema nervoso come un ricordo piacevole da riprovare. Nel caso degli innamorati è proprio l’associazione tra “incontro” e “piacere” che spinge i due interessati a ripetere l’esperienza. Allo stato di benessere determinato dalla dopamina si aggiunge una trepidazione e un’agitazione generale determinata dalla noradrenalina e dalla adrenalina. Tali molecole provocano eccitazione, euforia ed entusiasmo. Fanno passare l’appetito perché mangiare sottrarrebbe tempo prezioso da dedicare alla persona amata. Favoriscono la contrazione dei vasi venosi degli organi sessuali e trattiene il sangue mantenendo a lungo l’erezione. Aumentano il battito cardiaco, la respirazione e la pressione sanguigna, da cui ha origine il rossore del volto dell’innamorato.

foto Andrea Zani
foto Andrea Zani

L’ innammoramento è tuttavia una fase destinata ad esaurirsi nel giro di qualche mese o tutt’al più un anno (secondo molti esperti questa fase di passaggio può durare dai 18 mesi fino a un massimo di 4 anni), quando il rapporto deve evolvere in qualcosa di stabile oppure è destinato al fallimento e alla chiusura. E’ la fase successiva dell’amore, quello del legame affettivo a lungo termine. Ma anche qui non è solo questione di affetto o saggezza ma piuttosto ancora una volta di bio-chimica. Nelle donne è l’ossitocina a favorire l’attaccamento al proprio partner, o se si vuole, la ‘fedeltà’, mentre nell’uomo è la vasopressina (che serve a regolarizzare la pressione ma che è anche responsabile della soddisfazione post-orgasmica) a svolgere un ruolo di sereno appagamento. Potremmo quindi dire che gli uomini con livelli bassi di vasopressina sarebbero maggiormente predisposti al tradimento. Se invece si ha accanto un uomo con livelli alti di vasopressina allora si sta vivendo la fase dell’amore romantico. C’è perfino una casa farmaceutica che vorrebbe lanciare sul mercato uno spray nasale a base di ossitocina per aumentarne i livelli in circolo e quindi, teoricamente, l’appagamento di coppia e la conseguente fedeltà. Chissà se un giorno non vedremo sospetti\e adulteri\e con in mano l’inalatore pro-fedeltà gentilmente omaggiato del proprio partner…! Per quello che riguarda l’ossitocina, si tratta di un ormone utilissimo in gravidanza e allattamento ma che viene anche secreto durante l’orgasmo. Viene chiamato ormone dell’amore perché genera sensazioni affettive, protettive e di benessere così importanti nella coppia stabilizzata.. Entrano infine in gioco le Endorfine sostanze, simili per struttura alla morfina, che hanno un’azione rilassante, calmante, analgesica ed entrano in gioco più avanti, quando l’innamoramento si è definitivamente trasformato in una relazione meno passionale e più affettiva.

 

Conclusioni: il fatto che la chimica sia così importante in tutti gli aspetti della nostra vita, compresi quelli più intimi e personali come l’amore e la fedeltà non deve stupirci né disorientarci. La natura non ha paura della chimica, ma la usa sapientemente.

Noi dobbiamo imparare a fare altrettanto, perché non c’è vita senza chimica e la qualità della vita dipende dalla chimica stessa.

Anche dopo tanti anni la scienza può venire in aiuto e ricreare quei momenti di ardore e passione che si credevano perduti per sempre. Con le dovute precauzioni e solo sotto stretto controllo medico-andrologico, l’uso di ormoni (sopratutto a base di testosterone) o della “pillola blu” più famosa al mondo, può aiutare i momenti di intimità che con il tempo tendono a svanire.

“…Per molte persone una descrizione della vita in termini meccanicistici è un insulto alla bellezza della Natura. Per alcuni come me, invece, la meraviglia e la bellezza della Natura si manifestano al proprio nella perfezione della vita molecolare…” Steven Weinberg – Nobel per la fisica.

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Il DR. Luca Lunardini è Medico-Chirurgo, Specialista Urologo con incarico di Alta Specializzazione in Andrologia, è dirigente medico presso la Unità Operativa di Urologia della A.S.L. 12 Versilia.

Membro della società italiana degli Urologi Ospedalieri e della Società Italana di Andrologia, ha fatto parte della Commissione Oncologica Nazionale del Ministero della Salute ed è stato Presidente della Sezione Provinciale di Lucca della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori.

Il Dr. Lunardini è contattabile per qualsivoglia approfondimento via email al seguente indirizzi:[email protected]

 

 

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chimica amore da uomo a uomo luca lunardini

ultimo aggiornamento: 15-02-2014


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