VIAREGGIO. Tutti sul banco degli imputati, perché quando una squadra subisce cinque gol senza segnarne neppure uno, per di più in casa, nessuno è difendibile. La Salernitana fa meglio del Foggia, che il 19 febbraio di tre anni fa, si fermò a quattro. Anche quello era un sabato di Carnevale. Coincidenze beffarde.

Un Viareggio troppo brutto per essere vero, inerme di fronte allo strapotere di una Salernitana che comanda in lungo e largo, limitandosi ad una pura accademia nella ripresa. I motivi di un tonfo così fragoroso, però, non sono da ricercare unicamente nella superiorità dell’avversario. Le zebre hanno alzato bandiera bianca troppo presto, commettendo una serie interminabile di errori, dovuti ad ingenuità e superficialità.

Lucarelli parte col 3-5-2, salvo poi sconfessarsi e tornare all’abituale 4-3-3 quando la Salernitana è già avanti 1-0. La difesa balla, sulla trequarti si aprono voragini perché non c’è filtro ed in avanti la sterilità regna sovrana.

Gli ospiti passano subito, nello stesso modo con cui il Frosinone domenica aveva punito le zebre: cross di Foggia dalla destra, Gazzoli rimane inchiodato tra i pali, Marongiu si fa scappare Mounard, che da due passi deposita. Il prologo di una giornata da incubo. Perché il Viareggio è sfilacciato e scoraggiato. Soltanto Matteini sembra non aver voglia di mollare. Lo dimostra impensierendo Gori con un bel colpo di testa su invito di Galassi. L’altra grande chance per pareggiare capita sui piedi di Rosafio: Pestrin colpisce di testa con troppa leggerezza, ma l’attaccante – entrato al posto di Marongiu – sciupa calciando troppo debolmente.

Spietata la Salernitana, che con Mendicino raddoppia approfittando dell’incertezza di Conson. Mounard si divora ad un metro dalla porta la palla del tris, poi l’arbitro concede un rigore generoso agli ospiti, trasformato da Foggia.

Col morale ormai sotto terra, il Viareggio nel secondo tempo non dà segni di vita (a parte il solito Matteini, che per due volte non trova la porta). Piove sul bagnato, quando Celiento si fa cacciare per doppia ammonizione. Gustavo (di testa) e Mendicino (in zampata) siglano le altre due reti della Salernitana. Le zebre, però, hanno abbandonato la scena da tempo. Non c’è più mordente, non c’è più voglia di combattere, almeno per salvare la faccia.

Potremmo anche discutere sul rigore assegnato alla squadra di Gregucci e sui due – uno per tempo – reclamati dal Viareggio. Ma sarebbe riduttivo ed inappropriato.

Il sogno play-off era ormai svanito da qualche settimana, ma ciò non rappresenta una valida attenuante per giustificare sconfitte di queste proporzioni. Sta a Lucarelli – dato che non ci sono retrocessioni – far ritrovare stimoli e motivazioni ad una squadra che oggi ha mostrato il suo volto peggiore.

VIAREGGIO-SALERNITANA 0-5

VIAREGGIO (3-5-2): Gazzoli; Celiento, Piana, Conson; Marongiu (26′ pt Rosafio), Galassi (15′ st Benedetti), Gemignani (10′ st Gerevini), Mungo, Nicolao; Matteini, Vannucchi. (Montenegro, Lamorte, Anedda, Butini). All. Lucarelli.

SALERNITANA (4-2-3-1): Gori; Scalise, Bianchi (23′ st Sembroni), Tuia, Pasqualini; Pestrin, Volpe; Foggia, Mancini (28′ st Ampuero), Mounard (16′ st Gustavo); Mendicino. (Berardi, Luciani, Perpetuini, Montervino). All. Gregucci.

Arbitro: Serra di Torino (Di Federico di Lodi e Semperboni di Bergamo).

Reti: 2′ pt Mounard, 38′ pt Mendicino, 45′ pt Foggia (rig), 25′ st Gustavo, 35′ st Mendicino.

Note: espulso Celiento (Viareggio) al 18′ st per doppio giallo. Ammoniti Scalise, Volpe (Salernitana). Angoli 8-4. Recuperi 2′ pt, 0′ st.

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ultimo aggiornamento: 22-02-2014


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