VIAREGGIO. “Dispiace dover ancora una volta vivere come tristemente pietoso l’intervento di un sindaco che non sa più, anzi non ha mai saputo, che pesci pigliare. A fronte della sua ennesima bugia, stavolta sul Carnevale, per il quale aveva giurato e spergiurato che i finanziamenti ci sarebbero stati, e tutti interi, leggiamo la solita sua filastrocca dell’azionariato popolare“. Lo scrive l’ex presidente della Fondazione Carnevale Alessandro Santini, consigliere comunale di Forza Italia.

“Non so da chi il sindaco-sotto-tutela abbia mutuato l’idea – il solito cerchio magico? -, ma l’azionariato popolare è la solita zolfa che Betti va ripetendo per qualsiasi cosa accada in viareggio e che lui, come al solito, non è in grado di risovere. L’abbiamo già sentito dire in occasione della crisi di Rete Versilia, durante le difficoltà dei ‘Poveri vecchi’, come risposta alla richiesta di aiuti del Viareggio calcio e ora anche per il Carnevale.

“Ovviamente in tutte le occasioni è stato solo un triste espediente per far finta di fare qualcosa. E poi nulla, come era ovvio, è stato fatto. E ora ce lo sentiamo nuovamente venir proposto.

“Ma almeno il sindaco sotto tutela, sa di cosa si parla? Lo sa che l’azionariato popolare è, in soldoni, la vendita di micro-quote di una società? Vuole vendere quote del Carnevale? Ma lo sa che il carnevale non è una società? E poi lo capisce che sta chiedendo ai viareggini, già alla canna del gas, di dare ulteriori soldi al Comune? E poi i viareggini divenuti ‘azionisti’ cosa faranno? Pagheranno anche il biglietto d’ingresso?

“È chiaro che, come in tutte le occasioni precedenti da Rete Versilia al Viareggio Calcio, si tratta del solito nulla, del solito ciancischiare di chi non ha mai saputo cosa fare. Che mentre faceva – poco e male – il consigliere di opposizione si stracciava le vesti e laciava demagogici strali di fronte alle difficoltà economiche della Fondazione Carnevale, difficoltà che la determinazione di chi allora governava superava o comunque ammortizzava.

“Sarà bene che il sindaco-sotto-tutela smetta di nascondersi dietro patetiche estenazioni e si decida a fare qualcosa. Oppure se ne vada. Forse, senza di lui, siamo ancora in tempo a rimediare il suo nulla”.

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