FORTE. Se gli scudetti fossero esseri umani, Alberto Orlandi potrebbe tranquillamente allestire una squadra di calcio. Per l’undicesima volta ha conquistato il tricolore. A Forte dei Marmi ci è riuscito al primo tentativo. C’erano le condizioni ideali per poterlo fare, lo si era intuito già dall’estate scorsa. “Gli sforzi della società e del Gso sono stati finalmente ripagati – dice -, ed anche se non abbiamo raggiunto gli altri due obiettivi stagionali possiamo essere contentissimi, perché per abituarsi ad essere competitivi al massimo su ogni fronte ci vuole tempo”.

Orlandi ha un’esperienza tale per cui sa distinguere bene sensazioni e stati d’animo. Ogni scudetto ha una sua storia, i suoi perché. Guai a fare paragoni, specie con quello vinto col Cgc nel 2011: “Vedere i tifosi che piangevano e che mi ringraziavano mi ha riempito il cuore di gioia. Sono momenti che loro ricorderanno per sempre. Ho vissuto bellissimi momenti qui a Forte dei Marmi, tutti mi hanno fatto sentire a casa sin dal primo giorno”.

È impensabile non fare riferimento a Viareggio (dove Alberto vive) ed al Cgc. Orlandi su questo non si nasconde: “Chiaramente non scorderò mai le emozioni che ho vissuto in una società nella quale sono cresciuto e dove sono tornato a giocare a 35 anni. Mi ha fatto molto piacere ricevere chiamate e messaggi da parte di amici e tifosi. Ma io sono un professionista, adesso sto bene a Forte dei Marmi e voglio continuare a vincere con questi colori”.

Per il primo scudetto dei rossoblu, Orlandi ha una dedica tutta speciale: “Tra cinque mesi diventerò padre per la quarta volta. È una femmina, si merita un pensiero particolare”. Auguri.

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ultimo aggiornamento: 24-05-2014


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