FORTE. L’hanno immaginata per una stagione intera, una notte così. Giocatori, dirigenti e tifosi del Forte dei Marmi possono finalmente spazzare via le delusioni che le eliminazioni da Coppa Cers e Coppa Italia avevano generato. I rossoblu sono campioni d’Italia, per la prima volta nella loro storia. Scuciono lo scudetto dalle maglie del Valdagno, battuto tre volte su tre in una finale quasi mai messa in discussione. Quello che va in scena al PalaForte è, di fatto, un passaggio di consegne.

La squadra di Crudeli si impone 6-3. Ognuno, a modo suo, si rende protagonista: Cancela, Orlandi e Pedro Gil siglano una doppietta a testa, Torner sforna tre assist e Stagi compie un elevato numero di interventi decisivi.

Si parte con la “grande paura”. Perché il Forte, che stava cercando di porre le basi per la partita perfetta, viene infilato dopo quattro minuti: Nicoletti scarica un bolide da lontano, Nicolia – sulla traiettoria – devia e beffa Stagi. Sul PalaForte cala il gelo, per qualche attimo. Si apre una fase nervosa, con le due squadre che sbagliano un rigore ciascuna. Platero rimedia un blu, Orlandi si fa intercettare il tentativo da Gnata. Stesso epilogo, sul versante opposto. Gil commette fallo (espulsione temporanea), ma Stagi evita il peggio ipnotizzando Tataranni.

Il Forte è combattivo, però commette troppi errori, sia al tiro, che nei passaggi. E rischia pure di capitolare all’11’, con Tataranni che colpisce un palo. Un minuto dopo è Nicolia ad andare vicino al raddoppio. Il conto delle occasioni si ferma drasticamente. Gnata si rende protagonista su Cancela (17′) e Gil (22′), ma si deve arrendere al 23′ quando è proprio Cancela, servito da Torner, a siglare la rete dell’1-1, punteggio con cui si chiude il primo tempo.

Nella ripresa il Forte scappa via. E il Valdagno non lo riprenderà più. Ci vuole una magia di Alberto Orlandi, per rompere l’equilibrio: l’ex Cgc si inventa un “alza e schiaccia” che non lascia scampo a Gnata. Al 6′, i rossoblu sono avanti 2-1. Basta attendere quattro minuti, per il terzo gol dei padroni di casa: Torner apparecchia per Cancela che addomestica la pallina con una facilità disarmante e chiude nel migliore dei modi. A metà frazione Stagi chiude la saracinesca e stoppa il tiro di Nicoletti. Poi, botta e risposta: Orlandi, servito da Torner, sigla la doppietta personale. Pochi istanti dopo Nicolia accorcia, su rigore.

L’ansia di un istante, scacciata via rapidamente da Pedro Gil, che approfitta delle voragini lasciate dal Valdagno e supera Gnata. Il Forte è avanti 5-2. I veneti sono indomiti, vogliono vendere cara la pelle sino alla fine: Nicolia (15′) riduce le distanze con una conclusione sulla quale Stagi nulla può.

Nei minuti finali i veneti tentano l’assalto disperato, l’Alimac realizza il 6-3 con Pedro Gil, e attende con impazienza il fischio conclusivo. È l’epilogo più dolce, quello tanto atteso. E voluto. Forte dei Marmi, adesso, non sogna più. Festeggia.

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Il contributo del Gso allo scudetto

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ultimo aggiornamento: 24-05-2014


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