FORTE. Alessandro Verona è il sesto uomo che ogni allenatore vorrebbe: è giovane, umile, determinato. E anche bravo. Si è calato rapidamente in una nuova dimensione, quella di una squadra che quest’anno, oltre la volontà, aveva l’obbligo di conquistare almeno un trofeo. Un’emozione tutta speciale per l'”enfant prodige” fortemarmino: “È bellissimo vincere lo scudetto con la squadra della propria città, spero sia solo il primo di una lunga serie”.

Fa parte di un gruppo colmo di campioni che rendono la vita decisamente più facile. Alessandro ha capito quale fosse il suo ruolo e cosa potesse concretamente dare: “Quest’anno la società ha investito tanto, acquistando giocatori di primissimo livello. Giocare con loro per me è stato fondamentale: mi hanno sempre incitato e incoraggiato, anche quando sbagliavo”.

Una stagione intensa per Verona, che si è ritagliato il suo spazio grazie ad impegno e sacrificio: “Sapevo che non potevo essere un titolare, ma mi sono sempre messo a disposizione del tecnico, cercando di sfruttare ogni chance. L’anno scorso mi è servito per fare esperienza e prendere confidenza con la A1. Ora, grazie a Crudeli, sono più maturo”.

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ultimo aggiornamento: 25-05-2014


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