VIAREGGIO. Potranno essere i primi di una serie di collaboratori. O forse rimarranno gli unici. Un dato è certo: Gualtiero Lami e Patrizia Lombardi, gli unici esponenti della vecchia Fondazione Carnevale a non aver rassegnato le dimissioni, rimarranno a Palazzo delle Muse ad affiancare il commissario straordinario Stefano Pozzoli.

“Mi sembra giusto coinvolgere altre figure”, spiega il sindaco Leonardo Betti. Che, una volta incalzato dai cronisti sulla pervicacia di Lami, replica: “Chi non abbandona la nave deve rimanere”.

Se Patrizia Lombardi aveva spiegato in una lettera i motivi della sua volontà di rimanere nel consiglio d’indirizzo della Fondazione, il silenzio dell’ormai ex presidente del cdi Gualtiero Lami ha sollevato parecchie critiche nel mondo del Carnevale. Non è un mistero – anzi, volendo rimanere in tema di maschere e stelle filanti: è il segreto di Pulcinella – che Lami ambisse a diventare presidente della Fondazione pochi mesi dopo l’insediamento di Betti in municipio.

E non è un mistero che Lami non avesse gradito di doversi in qualche modo accontentare del ruolo di vicepresidente del consiglio d’indirizzo. Poi, con il nuovo statuto della Fondazione introdotto poche settimane fa – a proposito: il presidente onorario Dario Fo gradirà il commissariamento? -, è stato promosso a presidente del consiglio d’indirizzo. Tanto che Pasquinucci, una volta rassegnate le dimissioni da presidente del cda, ha dichiarato al quotidiano La Nazione che il nuovo statuto è stato voluto proprio da Lami. Premiato, a questo punto, per l’alta fedeltà verso l’amministrazione Betti. La stessa amministrazione più volte redarguita nei suoi interventi in qualità di segretario del circolo “Manfredini” di Rifondazione Comunista.

Sugli altri nomi circolati fino a oggi, da Massimo Lucchesi a Battista Ceragioli, sarà lo stesso Pozzoli a decidere. Diversamente da lui, i collaboratori non percepiranno alcun compenso per questo incarico.

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