34 esemplari di cetacei avvistati ogni anno e 8 spiaggiamenti di squali e mante. I dati di Arpat

VERSILIA. Arpat ha pubblicato i dati degli avvistamenti di grandi cetacei.

Dal 2010 al 2013 si sono spiaggiati in Toscana mediamente circa 34 esemplari di cetacei ogni anno. I valori del 2008 e 2009 (circa 13 individui all’anno) sono probabilmente sottostimati, in quanto la rete di rilevamento non aveva ancora raggiunto la completa efficienza. Nel periodo da gennaio a marzo 2013 si è avuto un picco nella frequenza di spiaggiamenti rilevati, dovuti probabilmente ad un’epidemia.

In generale, oltre metà degli animali spiaggiati è rappresentato da stenelle, che sono anche la popolazione di cetacei più abbondante nei mari toscani (circa 7000 individui).
Un quarto degli spiaggiamenti è costituito dal tursiope, la specie più costiera, stimata in Toscana con una popolazione di circa 800 individui. Gli spiaggiamenti di altre specie di cetacei, grampo, zifio, globicefalo o capodoglio possono considerarsi occasionali.

Oltre agli spiaggiamenti, ARPAT censisce anche gli avvistamenti di cetacei vivi; nel 2013 l’Agenzia ne ha registrati 372. La distribuzione geografica degli avvistamenti rispecchia molto bene il comportamento e le preferenze di habitat delle varie specie: costiero e a bassa profondità per il tursiope, pelagico per la stenella, il capodoglio e il grampo. Queste ultime due specie si sono spinte molto al largo fino ed oltre i confini delle acque territoriali corse. Si riconferma anche l’alta frequenza della balenottera e del tursiope nelle acque intorno all’Isola d’Elba.

Questi invece i dati degli spiaggiamenti di squali e mante.

In Toscana, dal 2009 al 2013, per quanto riguarda i grandi pesci cartilaginei si sono registrati solo 2 avvistamenti in mare, 8 spiaggiamenti e 22 catture accidentali. Gli attrezzi da pesca responsabili della cattura di questi pesci sono le reti da posta e a strascico (in 16 casi) ma anche la canna nelle battute di pesca sportiva d’altura, in cui vengono principalmente catturate specie pelagiche come la verdesca e lo squalo volpe.

I dati provengono dall’attività di monitoraggio del progetto MEDLEM (Mediterranean Large Elasmobranchs Monitoring) che registra le catture accidentali, gli avvistamenti e gli spiaggiamenti dei grandi pesci cartilaginei lungo le coste di tutto il Mediterraneo. Con il termine “grandi” il progetto si riferisce a squali con lunghezza totale maggiore di 1 metro oppure razze e mante con una larghezza del disco maggiore di 1metro.

 

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