FIRENZE. “Poste Italiane, in Toscana, chiude altri 65 uffici su 918, si adeguano alla domanda rispondono a fronte delle proteste che hanno messo insieme sindacati ed istituzioni, come definire questa dichiarazione se non arrogante”: così Daniela Cappelli Segretaria Generale dello spi Cgil Toscana. ‘Possiamo prendere per dimostrato”, continua, il fatto che in un ufficio collinare o di montagna intorno al quale vivono qualche centinaio di persone, anziane per lo più, la domanda sia scarsa, ma quello postale è un servizio pubblico fondamentale e le sole leggi di mercato non possono valere. Se fossero state applicate non ci sarebbero stati mai stati ‘postali’ che percorrevano strette strade bianche che portavano il ‘sacco’ con la corrispondenza degli italiani. Siamo nell’era delle mail, ma le pensioni vanno ancora riscosse, lettere, raccomandate e pacchi vanno ancora spediti”. “Insieme ai sindacati confederali e di categoria”, aggiunge, “ai sindaci e alle loro associazioni non faremo mancare la nostra mobilitazione in difesa di un servizio essenziale per la popolazione anziana e non solo”.
“Poste Italiane dice anche”, conclude Cappelli, “che i servizi resteranno sempre quelli, impossibile credergli, sono una SPA non un’associazione di maghi, sfacciati non solo arroganti”

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ultimo aggiornamento: 06-02-2015


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