VIAREGGIO. Telefonate anonime, offensive e minatorie, all’indirizzo di Gualtiero Lami. Stando alle sue stesse dichiarazioni il segretario del circolo “Giuliano Manfredini” di Rifondazione Comunista di Viareggio avrebbe ricevuto delle minacce, a seguito della dichiarazione della discesa in campo nella prossima competizione elettorale della “Federazione della Sinistra Per Viareggio”.

“Al momento posso solo tentare di stendere un pietoso velo di silenzio – spiega Lami – su queste devianze e su queste cadute di stile. Non ci hanno, del resto, colti di sorpresa; ce lo aspettavamo e in particolare da certi personaggi ora di sinistra, precedentemente no e domani chissà… il punto, se mai, è che questi atteggiamenti, per alcuni usanze quotidiane, non fanno altro che rafforzare in noi la consapevolezza dell’ineluttabilità di quella che comunque ancora consideriamo una scelta obbligata e sofferta.

“In relazione a quanto è apparso su alcuni organi di stampa riguardo al commissariamento del circolo Manfredini e alla conseguente mia decadenza dal ruolo di segretario del citato circolo di Viareggio, mi trovo costretto a rilevare quanto segue. Appare quanto mai strano e sicuramente rivelatore dell’attuale confusione politica, ideale e umana, nella quale anche Rifondazione è stata condotta. Il fatto che di tali ‘decisioni’ siano, ad oggi, più a conoscenza determinati giornalisti anzichè, come sarebbe normale e giusto, il sottoscritto e gli altri compagni del circolo, direttamente interessati, la dice lunga.

“Quindi, pur rilevando nuovamente l’assurdità politica e metodologica, vorrei sottolineare l’assoluta mancanza di motivazioni serie a sostegno dell’iter che sarebbe già stato avviato (siamo stati processati in contumacia e senza avvisi di garanzia?). Infatti appare evidente che solo una parte del Partito ha operato nei mesi e nelle settimane passate al di fuori di qualsiasi logica statutaria e questa parte è il circolo Nilo Caprili il quale, come abbiamo già denunciato ,ha concluso accordi e sviluppato trattative non solo in maniera del tutto privata, ma ha negato l’evidenza più volte e più volte ha operato in modi, ed utilizzando sistemi, assolutamente contrari alla democratica vita interna di un qualsiasi partito e di una qualsiasi comunità politica, infine ha utilizzato questi accordi per scatenare lotte personali e campagne denigratorie nei confronti del sottoscritto e di altri esponenti cittadini di Rifondazione, giungendo alla cacciata da riunioni e a richieste di abiure di ogni tipo.

“Quindi logica vorrebbe che non noi ma altri dovrebbero essere oggetto dei ‘provvedimenti annunciati’, anche perchè il nostro percorso è sempre stato inclusivo e abbiamo sempre dovuto sopportare risposte evasive o assolutamente offensive. In realtà il mio Circolo non ha fatto altro che rivendicare il proprio sacrosanto diritto costituzionale al fare politica, al potere in modi e tempi congrui lavorare per la sinistra e per la città: Questo diritto ci è stato palesemente negato, anzi a ben vedere questa sarebbe la colpa che ci viene imputata, non aver chinato il capo e piegato la schiena di fronte agli ai diktat e alle prepotenze del capo di turno…dell’uomo solo al comando.

“Se questa è la nostra colpa l’accettiamo con orgoglio, ma non possiamo esimerci dall’annunciare,in questo quadro, ricorsi e denunce agli organi di partito per statuto competenti starà a loro decidere, al di là delle offese e della mera propaganda già in atto, a chi attribuire le responsabilità di questo degrado e chi ha operato da mesi al di fuori delle regole che comunemente ci siamo dati”.

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