VIAREGGIO. Quando Elia Cinquini esce dagli spogliatoi del PalaBarsacchi con un casco da scooter in testa, un cronista gli dice scherzando: “Forse serviva proprio un casco contro questo Forte”. E lui abbozza un sorriso. Perché la metafora non sembra così fuorviante per riassumere gara-uno della finale scudetto tra Cgc Viareggio e Alimac Forte dei Marmi, finita 7-4 in favore degli ospiti.

“Era inevitabile che noi sentissimo in maniera viscerale questa sfida, ma dopo che metti i piedi in pista l’emozione ti passa”, racconta Cinquini, autore del quarto gol del Cgc. “Rispetto alle precedenti sfide di regular season e Coppa Italia probabilmente loro ci hanno preso più sul serio e sono scesi in campo con grande determinazione: pressavano molto bene”.

E al Cgc cosa è mancato? “Dovevamo essere più cinici in attacco, forse anche più aggressivi in difesa e più reattivi di testa. Laggiù al Forte sarà difficile senza i nostri tifosi, ma nulla è ancora perduto”.

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