FORTE DEI MARMI. Tanto idolatrato dai tifosi fortemarmini quanto disprezzato da quelli avversari. Pedro Gil non può essere catalogato come un giocatore “normale”, nel bene o nel male. E stasera ne ha dato l’ennesima dimostrazione, firmando sia il gol di apertura di gara-tre della finale scudetto contro il Cgc Viareggio sia quello che, di fatto, ha chiuso l’incontro in favore dei rossoblù.

“Io trascinatore? No, stasera è stata tutta la squadra a giocare con una tranquillità diversa. Sabato scorso invece, sul 2-0, avevamo perso la testa”. Decisivi, al di là della sua doppietta, sono stati anche gli interventi dei due portieri: “Si parla quasi sempre di Barozzi, ma per me il titolo della partita di stasera è ‘Grande Stagi’: Federico ha compiuto delle parate incredibili nei momenti cruciali. Forse noi abbiamo avuto occasioni più clamorose per segnare, colpendo più volte pali e traverse, ma anche loro si sono resi pericolosi”.

Già. Perché dopo che Gil ha gonfiato la rete dopo nemmeno tre minuti il Forte ha faticato ad assestare il colpo mortifero. E il Cgc è rimasto comunque a galla anche per buona parte del secondo tempo: “Il merito è sicuramente di Alessandro Bertolucci: ha fatto un lavoro fantastico. E lo si vede da un dettaglio: in ogni partita provano azioni e manovre diverse, cercando di non darci punti di riferimento. Noi abbiamo fatto bene come squadra”.

L’attenzione, poi, si sposta sul clima che aleggia attorno al derby. E su una partita, gara-quattro, che si giocherà a Follonica causa squalifica del palazzetto di Viareggio: “Non sta a me valutare l’eventuale decisione di disputarla a porte chiuse: io devo pensare a giocare e basta. Spero soltanto che venga fatto il meglio per l’hockey: quella dovrebbe essere la priorità. Io vorrei tanto che non ci fossero i divieti di trasferta: senza tifosi lo sport non è nulla”.

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