LUCCA. Le lavoratrici che effettuano le pulizie nelle caserme dei Carabinieiri e della Polizia di Stato, lunedì 25 maggio incrociano le braccia.

È una situazione insostenibile afferma il segretario della FILCAMS CGIL lucchese Umberto Marchi, riteniamo di aver fatto tutti i passaggi del caso per cercare di trovare una soluzione, questa società che dal dicembre scorso puliscono le caserme dei Carabinieri nella nostra provincia come già avveniva per quelle della Polizia di Stato non intende applicare il contratto nazionale.

Riteniamo di aver esperito tutto quello che potevamo, già dal dicembre scorso non hanno voluto contatti con le organizzazioni sindacali, abbiamo dovuto chiedere l’intervento della prefettura che più volte ci ha telefonato alla ricerca di una soluzione definitiva, per ben due volte abbiamo avuto incontro con la prefettura alla presenza del Vice Prefetto Vicario e di un altro funzionario alla ricerca di soluzioni, ma vana è stata la speranza che lo Stato potesse essere una soluzione.

La prefettura si è resa disponibili anche di fronte a noi telefonando alla società fiorentina ICCS, hanno detto che questo comportamento non porta lontano e hanno chiesto di trovare una soluzione, purtroppo non ne vediamo e siamo dovuti ricorrere allo sciopero,

Sono già lavoratrici penalizzate, puliscono le caserme per poco tempo, pochi minuti a settimana si recano nelle caserme e non vengono neppure retribuite nei tempi giusti, il contratto prevede il 15 del mese successivo a quello lavorato, invece la società retribuisce i lavoratori 10 o più giorni dopo, incuranti del disagio che queste signore subiscono.

Una società che lavora per lo Stato e lo Stato non riesce a farsi rispettare. È normale che società scorrette come queste che non hanno mai dato una busta paga al personale paghino quando vogliono e lo Stato non può fare niente se non una telefonata incalzati dai sindacati. Questo è un atteggiamento che non è più sostenibile continua Marchi, non c’è rispetto per le persone ancora prima che per i lavoratori.

Noi continuiamo ad affermare che questa società che non rispetta gli impegni contrattuali con i lavoratori, deve essere ripresa dalla prefettura e magari messa alla porta, in fin dei conti è l’organo dello Stato più alto in una provincia e le lavoratrici puliscono edifici statali dove uomini dello stato lavorano e vivono, ma non possiamo ne vogliamo farlo presente sempre noi, si deve trovare una soluzione definitiva con il rispetto del contratto nazionale,lo sciopero fa perdere soldi a delle lavoratrici già penalizzate ma se questa deve essere l’unica strada, significa che il 25 incroceremo le braccia e non andremo a lavoro

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