VIAREGGIO. È finita nel modo peggiore, con l’Italia furiosa e purtroppo sconfitta. La Euroleague si aggiunge alla lista dei rimpianti, in buona compagnia di Giochi Europei e Mondiali. Fa rabbia, come e più di altre volte, aver perso di misura con l’Ucraina. Sopra di tre reti e con la sensazione di avercela quasi fatta, la Nazionale si è fatta rimontare, superare e beffare sul più bello. Un tempo, il secondo, per costruire i presupposti di vittoria. Un tempo, l’ultimo, per distruggerli.

Quattro viareggini su cinque hanno segnato. Misera consolazione. C’è chi ha fatto di più, come Michele Di Palma, autore di una sfortunata autorete e pure espulso, per somma di ammonizioni. Una partita strana, l’ultima del girone 1, scontro diretto per determinare chi domani (24 agosto) avrebbe giocato la finale per l’oro.

Ramacciotti, abbonato alle reti di testa, ha timbrato il cartellino subito. Detto dell’autogol di Di Palma, l’Ucraina si è spinta ben oltre, portandosi su un 3-1 che ha messo un po’ tutti in allarme. Tranne Esposito, convinto che i suoi quello svantaggio lo avrebbero azzerato. E aveva ragione. In pochi minuti cinque griffe. Ed un 6-3 che somigliava a una sentenza: Palmacci, Marinai, Di Palma, autogol, stavolta a favore e Gori (102 centri in azzurro). Questa la sequenza di un parziale che però non è bastato per schiantare l’Ucraina.

Un altro break, stavolta dalla parte opposta. Uno, due, tre, quattro gol. Uno in fila all’altro, l’Italia dalla gloria alla polvere, dal Paradiso all’inferno. E pure in inferiorità numerica proprio durante l’assalto finale. Tanto cuore, nessun esito. Il ct e i giocatori non hanno digerito alcune decisioni arbitrali, molto discutibili. Ma adesso non serve a niente. Peccato, pure stavolta.

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ultimo aggiornamento: 22-08-2015


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