VIAREGGIO. Da domenica – gara casalinga contro lo Scandicci – sulla maglia del Viareggio comparirà il logo de “Il mondo che vorrei”. L’accordo tra la società bianconera e l’associazione prevede inoltre che poco prima del match vengano consegnati al presidente Marco Piagentini la maglia delle zebre e l’abbonamento entrambi col numero 32, quello delle vittime della strage del 29 giugno 2009. Accordo presentato allo stadio “dei Pini”, alla presenza del presidente del Viareggio Cristiano Baroni, dell’avvocato Tiziano Nicoletti – che si è fatto promotore del progetto – e lo stesso Piagentini. “Ho conosciuto Marco quest’estate in occasione dei tre giorni della memoria. Ho visto il cortometraggio e posso affermare che è stato struggente. Per me è un piacere dare il via a questa iniziativa. Sulla maglia verrà apposto il logo dell’associazione e sul retro verrà inserito il numero 32. Sui campi in cui giocheremo in trasferta potremo portare il nome de “Il mondo che vorrei”. Un sentimento di solidarietà e di amicizia ci lega profondamente all’associazione. Inoltre sarà un motivo in più per gli spettatori per venire allo stadio”.

“Vogliamo lanciare un bellissimo messaggio – afferma Piagentini -, ripeteremo questa iniziativa con il Cgc e la Sistemi Gestionali. Purtroppo Viareggio deve fare i conti col 29 giugno, una tragedia per la quale ci sono delle responsabilità, perché non si è trattato di una calamità naturale. A dicembre 2016 alcuni reati potrebbero finire in prescrizione e noi ci stiamo battendo perché questo non accada- Non lo accettiamo. Il presidente della Repubblica Mattarella ha detto che la verità deve venire fuori e ciò non sarebbe possibile se parte dei reati cadesse in prescrizione. La nostra associazione non è soltanto l’unione di famiglie colpite da un disastro, ma un insieme di persone che si prodigano per un impegno civile”.

Sulla stessa lunghezza d’onda Tiziano Nicoletti: “Lo slogan del Viareggio è “Una squadra, una città”. Viareggio è il carnevale, il mare, la pineta e purtroppo anche il 29 giugno. Non potevamo non coinvolgere l’associazione “Il mondo che vorrei”. Quando con Marco ci siamo visti a Villa Argentina abbiamo capito che volevamo proporci la stessa cosa”.

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ultimo aggiornamento: 04-11-2015


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