LIDO DI CAMAIORE. Modalità di sopravvivenza contro il rischio aste per le concessioni demaniali. Questo in sintesi l’oggetto dell’affollata assemblea dei balneari di Lido di Camaiore che si è svolta ieri all’interno dell’hotel Bracciotti di Lido. Una riunione partecipata che ha visto presenti non solo gli operatori di Camaiore (dai balneari ai commercianti agli albergatori), ma anche imprenditori del turismo di Marina di Pietrasanta, Massa e Viareggio.
 PIANO AMMORTAMENTI. Una delle novità emerse è stata esposta da Luca Petrucci, presidente dei balneari di Lido di Camaiore. “Abbiamo studiato attentamente una recente direttiva del Ministero con lo studio legale Righi e Morbidelli. Le concessioni, prima di tutto, non dovranno avere evidenza pubblica, visto che non si tratta di nuove concessioni ma di rinnovo di concessioni già esistenti. Pare chiaro inoltre che dimostrando di aver investito o di

foto Pomella

voler fare importanti investimenti la concessione possa essere prolungata, quasi in automatico, da 6 a 20 anni. Si terrà insomma conto del piano di ammortamento di ogni singolo stabilimento nel rilasciare un rinnovo di concessione”. I tempi però sono stretti e i balneari si sono impegnati, entro il 31 dicembre, a presentare la documentazione necessaria (perizie tecniche e business plan) in Comune, per dimostrare investimenti fatti e da fare.

RICORSI. Vanno avanti intanto la serie di ricorsi avviati dall’associazione balneari. “L’ultimo – ha spiegato Petrucci – ha riguardato un parere espresso dalla Commissione Europea che ha rigettato una sentenza del Tar Toscana, la sentenza in cui si affermava che gli stabilimenti sono imprese private e non attività di servizio”.

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Ma non è il solo verdetto atteso dalla categoria. Il 3 dicembre si esprimerà infatti la Corte di Giustizia Europea. “Deciderà su temi fondamentali – ha ricordato Luca Petrucci – come la possibilità della proroga delle concessioni al 2020. Il 3 marzo invece attendiamo la decisione del Tribunale di Firenze, in merito alla possibilità di riceve risarcimento in caso di aste”.

SDEMANIALIZZAZIONE. L’altra strada su cui si lavora sono i confini del Demanio. “Lo Stato con la legge 125 – ha detto Petrucci – ha affidato la questione alle Regioni. Si tratta dell’operazione per rivedere e ridefinire l’area demaniale da quella comunale. La nostra proposta è che l’area considerata demanio sia quella verso mare, e che sia invece esclusa da tale area la zona dove insistono le attività come cabine, bar, strutture varie”.

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ultimo aggiornamento: 12-11-2015


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