VIAREGGIO. “Incuria. Sporcizia. Degrado. Illegalità. Benvenuti nel Parco di Migliarino-San Rossore”. Lo scrive il Movimento 5 Stelle.

“Ci voleva Striscia la Notizia per mostrarci i problemi scandalosi di un territorio che potrebbe essere di tutto fuori che un’area protetta?

Il servizio mandato in onda dal famoso tg satirico altro non ha fatto se non amplificare il disagio nell’essere spettatori di uno scenario che i cittadini di Viareggio e Torre del Lago purtroppo conoscono troppo bene, abituati come sono a viverlo ogni giorno come pura normalità. Impotenti. Ormai assuefatti a quelle scene di spaccio, di prostituzione, agli accampamenti abusivi, ai cumuli di sporcizia e di rifiuti di ogni tipo che si aprono in mezzo al verde (per lo più sotto la giurisdizione di Vecchiano per precisione).

Un territorio profondamente violato, che mostrato sullo schermo ha sortito l’effetto di un pugno allo stomaco, uno schiaffo in piena faccia che provoca una sensazione di stordimento mista a sdegno e imbarazzo. Un imbarazzo, uno sdegno che non provano evidentemente i responsabili di quello scempio, che come nel più classico degli scaricabarile vede gli enti impegnati a rimpallarsi competenze e responsabilità senza che nessuno, da anni, muova un dito. Da una parte l’Ente Parco di Migliarino San Rossore che dice per bocca del suo Presidente non ha i mezzi e non ha il potere di intervenire e quindi subisce la situazione invocando l’aiuto delle prefetture.

Dall’altra parte una Regione, matrigna, che abbandona i beni più preziosi a se stessi, senza fornire evidentemente di strumenti adeguati chi è chiamato a governare un’area di tale importanza, non permettendo così al territorio di ricevere risposte ai propri bisogni e all’ente che lo governa di svolgere le funzioni e assolvere ai compiti demandati, nonostante l’inserimento in programmi europei e su linee di finanziamento di cui si stenta di vedere il risultato, alle prese con un bilancio troppo spesso deficitario nel rapporto tra costi sopportati ed effettivi benefici ottenuti.

Se un parco deve servire a questo, allora dobbiamo darci da fare per riformare quell’ente cercando di renderlo effettivamente utile rispetto alla salvaguardia dell’ambiente e allo sviluppo ecosostenibile del territorio dandogli le competenze necessarie affinché diventi efficace strumento di governance, magari facendo partecipare alla sua gestione i cittadini riuniti in comitati, ridimensionando il ruolo degli enti locali.

Con i nostri portavoce, sia in consiglio comunale (all’interno dei comuni inseriti nel Parco) che in assise regionale, faremo il possibile per modificare questa situazione, eventualmente promuovendo anche a livello parlamentare la modifica delle norme che riguardano la costituzione di questi enti carrozzone che vanno trasformati in veri motori di gestione del territorio. Le Finalità del’area protetta in questione sono chiaramente espresse dall’art. 2 dello statuto: “L’Ente persegue la realizzazione delle finalità indicate dalle leggi istitutive, e la tutela delle caratteristiche ambientali e storiche del litorale Pisano e Lucchese, in funzione dell’uso sociale di tali valori promuovendo la ricerca scientifica e la didattica naturalistica, nonché l’educazione e la formazione ambientale, e la valorizzazione delle attività economiche territoriali”; come si vede niente a che vedere con la strana fauna che si incontra oggi nel Parco e che ci hanno mostrato le telecamere di “Striscia”.

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