VIAREGGIO. 118mila euro d’incasso. Tanto? Poco? È tutta una questione di prospettive: la storia insegna che il corso mascherato che precede il Martedì Grasso – ma stavolta si trattava del primo, con tutte le incognite del caso… – è foriero di guadagni assai maggiori, ma sul giudizio pesa (e non poco) il clima umido e d’incertezza che ha contraddistinto la lunga mattinata in Cittadella. E quindi? E quindi va bene anche così: vedendo le premesse, sarebbe potuta andare peggio. E annullare tutto rischiava di diventare un pericoloso boomerang.

Braccio di ferro

In verità, il corso mascherato d’apertura del Carnevale 2016 non è mai stato in discussione. Almeno per la Fondazione Carnevale, decisa a garantire lo spettacolo dei carri a tutti i costi anche per evitare l’onta di iniziare il giorno di Martedì Grasso con una sfilata a ingresso libero. Ma prima c’è stato bisogno di convincere i carristi, inizialmente decisi a far rimanere le loro costruzioni ben riparate all’interno degli hangar. Per evitare che si sciupassero in vista delle sfilate successive, prima di tutto, ma anche per evitare spiacevoli complicazioni legate alla sicurezza e all’incolumità dei figuranti.

Nervi tesi

Il vertice tra Fondazione e costruttori è stato tesissimo, con alcuni che hanno abbandonato la sala riunioni dando dei “fascisti” a chi aveva imposto di uscire in ogni caso esponendo così i carri a possibili intemperie. Poi, alle 12.40, ecco arrivare la decisione definitiva: il corso si fa. Senza mascherate di gruppo e maschere isolate – e mancheranno pure le pedane aggregative -, ma si fa. Non fosse altro per rispettare chi ha già pagato il biglietto d’ingresso. E perché negli alberghi i turisti giunti appositamente per il Carnevale non mancano.

foto Roberto Pieraccini
foto Roberto Pieraccini

Finale in crescendo

Aver messo in moto i trattori all’ora di pranzo anziché di buon mattino fa sì che i carri giungano sui viali a mare poco prima delle 15, quando dovrebbe iniziare il corso mascherato. È uno scenario surreale: le musiche risuonano, i mascheroni si muovono ma i tre colpi di cannone che danno il via alle sfilate non sono stati ancora scoppiati (arriveranno con un quarto d’ora di ritardo, non appena l’ultimo carro in coda ha fatto il suo ingresso nel circuito dal lato nord).

Poi i carri, piano piano, iniziano a mostrare il loro lato migliore, anche se moltissimi hanno ancora qualcosa da perfezionare (vedasi quelli di Lebigre, con l’umidità che ha bloccato alcuni congegni che muovono il mascherone di Salvini, e dei fratelli Bonetti, rimasto fermo per quasi tutta la sfilata tanto da rientrare anzitempo in Cittadella). Per un’ora abbondante sembra quasi un corso “normale”. La pioggia, poi, non guasta neppure lo spettacolo pirotecnico. E l’incasso, alla fine, è tutt’altro che da buttare.

(ultimo aggiornamento ore 22:12)

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ultimo aggiornamento: 07-02-2016


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