Un inno al Forte e alla sua luce. La nuova Enoteca Giulia di via Risorgimento riapre dopo quasi un anno e mezzo completamente diversa e, al tempo stesso, del tutto immutata. Nel più autentico spirito del Forte, verrebbe da dire: paese che evolve, muta e si fa sempre più ricco e accogliente, ma quasi senza darlo a vedere, a piccoli passi, badando alle proprie radici e a far sentire gli ospiti sempre come a casa. Così è anche per la creatura di Giulia Franchi, enoteca che nel tempo ha saputo conquistare il cuore di molti fortemarmini (e non) e che al tredicesimo anno di vita si rifà il look affidandosi al talento dell’architetto fortemarmino Michelangelo Chiti, ai materiali delle Alpi Apuane, alla luce e alla natura del Forte.

Rispetto a un anno e mezzo fa, qui sembra tutto diverso. Un contenitore fatto di colori neutri e di grandi vetrate che lasciano traspirare l’aria marina e il verde delle essenze autoctone circostanti, quasi come se non ci fosse barriera tra il dentro e il fuori. Un’architettura minimalista che al cuore ha ancora l’enoteca, con i suoi ricercati prodotti e lo spazio per le degustazioni e la convivialità quotidiana. C’è anche una nuova e attrezzatissima cucina, regno del giovane chef Marcos Javier Arjona (subentrato a Marino Balloni, che dopo sette anni ha deciso di intraprendere un’avventura tutta sua), affiancato dall’insostituibile Federica Manfrini. Al piano inferiore, che prima proprio non esisteva, una cantina in bilico tra modernità e tradizione: tecnologie all’avanguardia per conservare i vini alla giusta temperatura, ma anche gigantografie di bimbi (i figli di Giulia) fotografati mentre scorrazzano divertiti tra filari di botti in cantine d’altri tempi. E, ancora, tocchi di stile – le geometriche piastrelle disegnate da Giò Ponti – che rimandano al design degli anni Sessanta e alla doppia identità italo-spagnola del locale. Modernità e tradizione anche dove meno te l’aspetti. Ad esempio nelle due verande che, sotto il rustico pavimento in cocciame di marmo bianco e grigio posato ad opus incertum nel più tipico stile versiliese, nascondono un impianto di riscaldamento che renderà piacevole cenare “all’aperto” anche in pieno inverno. Tutto diverso, quindi? No, tutto uguale, perché l’atmosfera è esattamente la stessa di prima, la fortemarminità regna sovrana e la tradizione è salva. In un’epoca di spersonalizzazione galoppante non è cosa da poco, soprattutto al Forte.

«Appuntamento per tutti gli amici sabato 4 marzo alle ore 19», annuncia Giulia. «Inaugureremo degustando gli ottimi vini dell’azienda agricola “I Balzini” di Antonella D’Isanto, delegata toscana delle Donne del Vino».

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ultimo aggiornamento: 21-02-2017


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