Abbiamo letto sulla stampa a più riprese che l’amministrazione avrebbe chiesto all’agenzia delle entrate-territorio una revisione della stima del prezzo di base d’asta dei parcheggi dei bagni; stima già ufficializzata e che prevede un valore minimo a metro quadro di 290,00€.

Era stato il capogruppo Giovannetti a dire in Consiglio Comunale che l’amministrazione aveva già chiesto ufficialmente tale revisione, affermazioni non smentite dall’Assessore al ramo Crivelli, tanto meno dal Sindaco o dal Vice Sindaco. Procedura che noi abbiamo contestato sia dal punto di vista di opportunità, sia in un’ottica di concorrenza, legata al concetto dell’asta pubblica tesa a massimizzare le possibili entrate a beneficio della collettività, e non certo adite a procedure che possono di fatto favorire una categoria piuttosto che un’altra.

Infatti, da un nostro accesso agli atti, in cui chiedevamo conto dei documenti attestanti la richiesta sbandierata in Consiglio Comunale dall’Amministrazione alla agenzia delle entrate, tesa a rivedere la stima già prodotta, ci è stato risposto che:

“A tale proposito si riferisce che l’Ufficio, al momento, non ha
inviato all’Agenzia Entrate – Territorio, alcuna richiesta di revisione
della stima effettuata.”

Ecco che allora nasce la domanda: ma questa amministrazione dice bugie o false verità? Perché rivendica azioni già poste in essere, addirittura non solo sulla stampa ma in consiglio comunale? Lo fa solo per un’azione di propaganda che prevale sempre sulle cose concrete? Prende in giro gli stessi balneari ai quali aveva promesso questa azione? Forse si sono resi conto che questo tipo di procedura non è così ortodossa e priva di rischi amministrativi? Nella pubblica amministrazione le cose che contano e le richieste che si fanno ad altri enti vengono fatte per scritto attraverso atti ufficiali, tutto il resto è aria fritta.

Oltre a levarsi dalla testa di vendere un bene come quello dei parcheggi dei bagni, l’amministrazione dovrebbe dimostrare maggiore competenza e conoscenza invece di portare in giro le categorie o i cittadini: forse ci sono degli atti o dei documenti che non vogliono rendere pubblici e di cui non vogliono far sapere alla minoranza, e questo sarebbe ancora più grave.

Attendiamo, fiduciosi che la superficialità dimostrata finora sia proprio quello che impedirà la vendita dei parcheggi dei bagni – almeno una volta la poca professionalità e competenza della politica servirebbe a qualcosa.”

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