Stop alla media e grande distribuzione, sì a strategie mirate al rilancio dei negozi di prossimità in quanto strumenti indispensabili non solo dal punto di vista commerciale, ma anche sociale e turistico di una città moderna.

A chiederlo e al tempo stesso affermarlo è Confcommercio Imprese per l’Italia – Province di Lucca e Massa Carrara, che lancia così un segnale di riflessione importante a tutte le amministrazioni comunali versiliesi.

«I tempi stanno cambiando – si legge in una nota –: dopo anni in cui la grande distribuzione ha avanzato senza sosta, finalmente amministrazioni di tutta Italia hanno iniziato a capire come questo fenomeno stesse causando la scomparsa di un tessuto sociale ed economico che è da sempre una ricchezza per le nostre città. Un tema, questo, affrontato e rilanciato di recente anche dal presidente nazionale di Confcommercio Carlo Sangalli».

«L’inversione di tendenza è confermata, ad esempio, dalla decisione della Provincia autonoma di Trento, che ha deliberato un primo stop alla costruzione di nuove superfici di vendita sopra i 10 mila metri quadrati. Ma anche il sindaco di Milano Giuseppe Sala nei giorni scorsi ha rilevato come la mancanza dei piccoli negozi, soprattutto nelle zone periferiche, sia una priorità da affrontare. Il negozio di vicinato significa, infatti, più vivibilità e sicurezza dei quartieri.

Si prenda ad esempio il centro di Camaiore, vero custode della tradizione del commercio di vicinato e caso ormai abbastanza raro e peculiare nel panorama versiliese e non solo. In uno spazio non certo esteso ci sono attività di macelleria, alimentaristi, botteghe di frutta e verdura insieme a tanti negozi ed esercizi di prossimità che danno vita e sapore al centro, creando connessioni non solo economiche ma anche sociali.

Viene quindi da chiedersi quale sarebbe l’impatto di un nuovo insediamento commerciale e se c’è un qualche studio analitico in merito alle conseguenze che esso porterebbe, perché se fosse evidenziato che un centro commerciale avrebbe dei benefici per tutta la zona è ovvio che non saremmo contrari.

L’importante a nostro avviso sarebbe infatti quello di preservare l’attuale configurazione evitando una desertificazione del centro, che metterebbe in ginocchio le attività qualora non fossero previste opportune azioni di sostegno, che- analogamente a quanto fatto in altre parti d’Italia- Confcommercio è pronta a proporre».

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