Sono stati Francesco Borioli (con Luca dal Corso, Danielle Massella, Elisa Dalle Pezze nel team di Infermentum), Fabrizio Galla, Valter Tagliazucchi e Diego Poli, i trionfatori tra i 68 maestri pasticceri che si sono sfidati nella “Tenzone del Panettone”, selezionati tra i maestri di pasticceria e “campioni dei levitati” nazionali, appena terminato al Circolo del Castellazzo, a Parma, citta’ creativa della gastronomia Unesco, sotto il patrocinio del Comune di Parma. Al panettone fichi, mele e noci di Francesco Borioli il titolo di panettone dell’anno 2017, al panettone tradizionale di Fabrizio Galla il gradino piu’ alto del podio nella categoria tradizionali, di misura sullo “Spaziale” di Walter Tagliazucchi, vincitore della passata edizione. Medaglia d’argento, tra gli innovativi, per Diego Poli, con il suo panettone al pomodoro, ciliegia confit, olio EVO, cìoccolato 70%, da servire con una spruzzata di elisir. Sul podio dei tradizionali, Andrea Urbani, terzo posto tra gli innovativi per Gabriele Ciacci. Tra le pastry queen, vince Pina Toscani, a seguire Paola Ziliani; il junior pastry award ad Angelo Mattia Tramontano di misura su Alessandro Gaido. Grande novita’ di questa edizione, la classifica dei giovani, composta da gourmet under 16: lo scopo e’ stato quello di avvicinare i futuri consumatori all’alta pasticceria, ed abituarli al gusto: tra i giovani trionfa il panettone tradizionale di Mauro Scaglia, secondo Antonio Ranieri, terzo Fabrizio Galla. E’ stato questo il verdetto, annunciato dal presidente di giuria Roberto Carcangiu, al termine dello spoglio delle schede degli oltre 90 giurati. Ma tra i vari maestri che si sono sfidati in questa due giorni entusiasmante, spiccano i nomi di tre grandi professionisti delle terre Apuane e Versiliesi: Diego Poli, Corrado Carosi e Stefano Gatti. Diego Poli, secondo assoluto nella categoria “innovativo”, con il suo panettone Pomodoro, cigliegia confit, olio EVO, cioccolato 70%, da servire con una spruzzata di elisir. Diego classe 1988, cresciuto in Versilia, ha sempre avuto una passione per la cucina, tramandata dalla nonna. Con l’aiuto del professor Paganini, è entrato nel premiato ristorante La Magnolia dell’Hotel Byron di cui diventa Pasticcere, e dove ha il suo primo incontro con lo chef Andrea Mattei, premiata stella Michelin. Dopo la sua stagione all’Hotel Byron, Diego decide di approfondire le sue conoscenze nel campo della pasticceria. Ha continuato a lavorare nei migliori laboratori di pasticceria e cucine in Italia , Lavorando a stretto contatto con pasticceri, del calibro di Didiet Couet, Mof francese, Rolando Morandin , Frederic Bourse e Davide Comaschi. Ha continuato il suo percorso professionale nel Relais Chateaux Borgo Santo Pietro dove sempre con Lo Chef Mattei ha lavorato nel ristorante stellato Meo Modo. Ora una nuova avventura con Filippo Felice di Bartola, al MUD Bar di Pietrasanta. Tenzone del Panettone 2017 COMUNICATO STAMPA N. 6 Corrado Carosi, quarto assoluto nella categoria “innovativo”, con il suo panettone alla farina di segale e frutti di bosco. Ambizioso e professionale al punto giusto, si definisce elegante e preciso come lo zucchero artistico, una specialità che lo contraddistingue. Forte della sua ricca esperienza in pasticceria, ha partecipato al cooking talent show della RAI “Il più Grande Pasticcere” dove Giudici e telespettatori hanno potuto apprezzarne professionalità, passione e grinta, caratteristiche che fanno di lui un grande pasticcere. Conosciamolo meglio con questa intervista in cui parla dei dessert al ristorante e svela i suoi segreti per un dolce perfetto… Ha frequentato l’istituto alberghiero e all’età di 16 anni ha iniziato a lavorare come apprendista in una pasticceria. Col tempo ha capito che cercava qualcosa di più, sapeva che il mondo della pasticceria era un altro e aveva sete di conoscenza e crescita professionale. Per questo motivo si e’ iscritto al corso universitario di “Scienze dell’alimentazione” con specialità pasticceria presso la St. George University di Brescia. Lì ha avuto l’onore di avere come maestro Iginio Massari che gli ha trasmesso ancor più la passione per questa professione. Ha lavorato poi in una famosa pasticceria a Saint Vincent, continuando a studiare e a frequentare corsi di aggiornamento. A 24 anni e’ ritornato in Liguria e, assieme a Carlo Dorgia, ha aperto la prima pasticceria “GiuBea” a Sarzana. Nel 2013 nasce “GiuBea 2.0”, la seconda pasticceria nel centro di La Spezia. A Stefano Gatti, quinto assoluto nella categoria tradizionale, il premio per la migliore valutazione olfattiva e gustativa. Nel lontano 1920 il Bisnonno Gatti decide di aprire un forno a Viareggio con la rivendita gestita dalla moglie con l’aiuto dei fratelli e figli.
Con il passare degli anni il nipote Luigi Gatti (1960), papà di Roberto e Stefano apre un forno in conto proprio a Torre del Lago per tramandare la tradizione di famiglia. Nascono i tre figli che si inseriscono nell’azienda di famiglia ma il più piccolo Massimo, per seguire la futura moglie si trasferisce al nord e cambia mestiere, mentre i due fratelli Stefano e Roberto continuano nell’azienda di famiglia
Infatti nel 1982 aprono un nuovo forno a Torre del Lago Puccini via Aurelia 204, con un laboratorio di circa mq.100 con solo un forno per la cottura di pane e una minima attrezzatura, nel 1999 si trasferiscono a Viareggio in via Arnolfini 22, laboratorio di circa mq. 220, suddiviso in laboratorio pane con n. 3 forni e laboratorio pasticceria con n. 2 forni.
Le attrezzature e il numero di dipendenti cresce grazie all’aumento della produzione. Vengono aperti 3 punti vendita.
Nel 2003 entrano a far parte dell’azienda come soci i due fratelli D’Auria allargando la famiglia.
Col passare degli anni i punti vendita passano da 3 agli attuali 5.
Nel 2005 il promotore Stefano Gatti supera l’esame di ammissione ed entra a far parte
della scuola “club richemont”
Nel 2006 l’azienda si allarga ancora grazie all’entrata del nuovo socio Riccardo Velia, arrivando fino ad oggi con il nuovo laboratorio di circa mq. 470. Senza dimenticare Cristoforo Trapani, chef stellato del ristorante La Magnolia del Byron di Forte dei Marmi, presente nella giuria tecnica del contest. Le degustazioni sono state accompagnate da Fonteviva, un’acqua minerale purissima che sgorga dal cuore del parco delle Alpi Apuane, rappresentata dal Direttore Dott. Ermanno Cervone. L’evento, una sfida tra i migliori panettoni della tradizione dolciaria artigianale italiana, e’ giunto quest’anno alla VI° edizione, e, per festeggiare la ricorrenza, ha ampliato la formula. La manifestazione, che si e’ svolta Sabato 18 e Domenica 19 Novembre al circolo del Castellazzo, uno stupendo relais alle porte di Parma, è uno show sui lievitati da ricorrenza, ideato nel 2011 e organizzato da Massimo Gelati Tenzone del Panettone 2017  e Vittorio Brandonisio, per creare il “Panettone dell’anno”. Dopo il successo della scorsa edizione, il 2017 propone un’edizione di respiro ancora piu’ ampio, con una prima preselezione dei prodotti concorrenti e il gran finale, che ha sottoposto i panettoni finalisti al giudizio di due giurie: la giuria tecnica, composta da giornalisti, critici gastronomici e accademici della pasticceria, e la giuria di qualita’, composta da gourmet ed autorita’ civili e militari. Ad accompagnare i piatti un blasonato bouquet di vini offerto dalle Cantine Ariola di Marcello Ceci, champagne della Maison Bergere, Franciacorta di Cantina Chiara Ziliani e Vermentino di Cantine Lunae Bosoni. Quindici i premi in Palio: oltre al Panettone dell’Anno 2017 e le categorie “tradizionale”, “innovativo” e “junior”, quest’anno sono previsti premi di categoria, messi in palio dagli sponsor Molino Ferrari, Molino Dallagiovanna, Giuso, Laminati Cavanna, Montanari e Gruzza, e Acqua Fonteviva. “Siamo onorati e orgogliosi dello straordinario successo che ha avuto la manifestazione” dichiara l’Ing. Massimo Gelati, patron dell’evento, “pertanto quest’anno abbiamo deciso di ampliare la durata e la rosa dei concorrenti, per un garantire la provenienza di panettoni pressoche’ dall’intero territorio nazionale, un prodotto di origine milanese ma ormai declinato nelle sue piu’ dolci sfumature in ogni angolo della penisola, ed ormai ampiamente destagionalizzato”. Appuntamento allora al 2018, sempre a Parma.

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