«Nel giorno del ricordo per il disastro ferroviario di 9 anni fa, la città si è scoperta deturpata da alcune scritte che inneggiavano a roghi: frasi razziste vergognose in quanto tali ma a maggior ragioni ancora più gravi perché ferivano la città nel giorno del lutto.

Ieri il Commissariato di polizia ha fatto sapere di aver identificato l’autore del gesto.

Al di là delle giustificazioni che potranno essere accampate, è importante capire che non si deturpa impunemente un bene pubblico o privato che sia, e che niente legittima certe affermazioni.

Non basta condannare, serve ribellarsi alla decadenza etica e morale, e mettere barriere di bellezza di fronte al dilagare della volgarità e alla violenza, anche solo verbale, che ultimamente sembra diventata forma dominante di espressione.

Viareggio è altro. L’Italia è altro.

Quindi bravi agli uomini e alle donne del commissariato di polizia e del dirigente Marco Mariconda che hanno condotto indagini impeccabili che hanno portato in brevissimo tempo a scoprire l’autore delle scritte».

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