“Le continue e molto preoccupanti vicende che stanno riguardando I Care – la società partecipata fortemente voluta dalla Giunta Del Ghingaro a seguito del fallimento della Viareggio Patrimonio – alla quale, sin dalla sua costituzione, in accordo con il Collegio dei Revisori dei Conti presieduto dal Dott. Daniele Limberti, siamo sempre stati contrari per violazione della Legge Madia, mi hanno indotto quale membro della Commissione Risorse, in accordo con i colleghi del Gruppo Consiliare della Lega, a fare istanza ex art. 28 e 29 del Regolamento del Consiglio Comunale per ottenere ogni informazione utile e copia degli atti inerenti non solo i verbali del CDA ma anche le ingiunzioni “al buio” notificate ed in corso di notifica a cittadini, imprese ed associazioni, oltre che l’ammontare delle somme per le quali I Care ha deciso di agire, i contenziosi pendenti sia in sede di mediazione che avanti la Commissione Tributaria Provinciale di Lucca, le sentenze del medesimo organo giudiziario pronunciate ai danni di I Care, i relativi annullamenti degli atti e le cifre relative così come il totale delle spese legali che i giudici hanno posto a carico di I Care.
Richiesta che è stata inviata anche al Collegio dei Revisori dei Conti della società”.
Così intervengono i consiglieri della Lega
“Infatti, anche a seguito delle dichiarazioni rese pubbliche della stessa I Care ed in virtù delle quali sarebbe confermato che le ingiunzioni notificate non permetterebbero al cittadino di verificare gli accertamenti e le notifiche (che sono il presupposto dell’azione ingiuntiva) in quanto contenute in una banca dati che non sarebbe più nella disponibilità di I Care a causa del contenzioso con Nexive, non è comprensibile come possano essere soddisfatti i presupposti della legge per l’emissione delle ingiunzioni stesse.
Come ogni contribuente può evincere dalla stessa notifica dell’atto ingiuntivo, I Care informa che “il credito è divenuto certo, liquido ed esigibile”, presupposto indefettibile per emettere una ingiunzione di pagamento, tuttavia rimanendo incomprensibile come tali presupposti di certezza, liquidità ed esigibilità del credito possano essere soddisfatti in carenza e/o incertezza di atti e relate di notifiche oltre che di comprovata corrispondenza fra contribuenti e debiti, come ammesso dalla stessa I Care.
Insomma, non solo la vicenda è profondamente ingiusta perchè colpisce i cittadini costretti a difendersi avviando azioni giudiziarie impegnative e costose ma rischia l’innesco di un altro numero enorme di contenziosi destinati per I Care, e quindi per le casse del Comune, alla probabilissima soccombenza.
Ma come è possibile che si sia di fronte a questa situazione ?
E’ sempre I Care, nelle ingiunzioni, a dirlo chiaramente, prima informando che si procede al recupero coattivo ex art. 2 del R.D. 14 aprile 1910 n. 639, norma che prevederebbe che l’ingiunzione emessa dall’Ente sia vidimata e resa esecutoria dal Tribunale nella cui Giurisdizione risiede l’Ente.
Ma poi aggiungendo, sempre nella ingiunzione notificata, che “la presente ingiunzione è resa esecutiva di diritto (quindi senza più alcun controllo) ai sensi dell’art. 229 e 247 del D.Lgs 19.02.1998 n. 51 come modificato dalla Legge 16.06.1998 n. 188″ con buona pace di ogni verifica dei presupposti di legge, della correttezza della documentazione di sostegno all’ingiunzione emessa e della tempestività della notifica al contribuente da parte di un organo terzo come avrebbe fatto il Tribunale.
E’ quindi evidente – continua il Consigliere della Lega Massimiliano Baldini – che ogni ingiunzione emessa da I Care ai danni dei contribuenti non ha più in sè alcuna verifica, da parte dell’organo giudiziario, dei presupposti dell’azione intrapresa ed alla luce di quanto sta accadendo potrebbe risultare che larga parte delle ingiunzioni emesse siano assolutamente prive di fondamento.
La riprova è data dal fatto che, agli sportelli di I Care e di fronte alle contestazioni dei cittadini, in molti si sono visti consegnare subito il modello per l’impugnazione delle ingiunzioni ricevute.
E’ evidente quindi, trattandosi di soldi pubblici e sussistendo anche un contenzioso con la stessa Nexive che rende la vicenda ulteriormente preoccupante, la necessità di conoscere come stanno realmente le cose e come sta operando I Care anche in questa vicenda che – lo temiamo sempre di più – non vorremmo si trasformasse in una seconda Viareggio Patrimonio”.

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ultimo aggiornamento: 19-03-2019


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