È stata inaugurata ufficialmente questo pomeriggio la nuova sala Consiliare “Pierantonio Graziani” presso il Comune di Camaiore. Un luogo fondamentale che rappresenta la piena rappresentanza del nostro territorio e che oggi rivive attraverso un restyling completamente nuovo e innovativo. Un lavoro pensato nell’ottica dell’abbattimento di tutte le barriere architettoniche che erano invece ancora presenti nella vecchia sala Consiliare.

Alla cerimonia sono intervenuti il Sindaco Alessandro Del Dotto, il presidente del Consiglio Comunale Andrea Favilla, il Consigliere delegato Nicola Rombi, la Consigliera Gloria D’Alessandro, il Consigliere Federico Pedonese, il Consigliere delegato Graziani Dalle Luche e l’Assessore Sandra Galeotti. Presenti anche le autorità religiosi del territorio: il Priore di Camaiore Don Silvio Righi, il parroco di Capezzano Pianore Don Andrea Ghiselli, il rappresentante della comunità ebraica Paolo Molco e Don Lyupak, rappresentante della Chiesa cattolica di rito bizantino.

“È una giornata molto importante per il Comune di Camaiore – commenta il presidente del Consiglio comunale Andrea Favilla – arrivata purtroppo in un brutto momento per la storia dell’Europa e del mondo. È per questo che, per l’occasione, abbiamo deciso di invitare tutte le comunità religiose del nostro territorio. Un modo per mandare un segnale di pace e di unione”.

“Intanto – afferma il Sindaco Alessandro Del Dotto – ci tengo a ringraziare il presidente Favilla e tutti i consiglieri comunali che si sono adoperati per la ristrutturazione della sala consiliare. Lo spazio che esisteva prima era molto bella ma aveva un grande problema: non consentire a tutte le persone di utilizzare la sala, a causa delle barriere architettoniche. Ed è soprattutto per abbattere queste ultime che abbiamo deciso di intraprendere questo progetto di rinnovamento. Un luogo, con il grande tavolo (composto da 4 grandi pannelli in vetro, simbolo del territorio camaiorese fatto di Lido, Capezzano, Camaiore e tutte le frazioni collinari), che diventa il simbolo di una comunità che deve e vuole fare squadra, che quando deve confrontarsi lo fa sempre guardando negli occhi l’altro, avendone rispetto e cercando le cose che uniscono e non quelle che dividono. In questo spazio devono essere rappresentanti tutti i cittadini, di qualsiasi fede politica o religiosa: la comunità è forte quando è unita nel progresso e nel rispetto”.

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