VIAREGGIO. “Abbiamo lasciato la Fondazione Carnevale con un bilancio sano, chiaro e trasparente. Abbiamo realizzato in quattro mesi una manifestazione che ha raggiunto il record assoluto di incassi. Abbiamo iniziato a gettare solide basi per un recupero culturale del Carnevale di Viareggio, condizione fondamentale per l’apertura a importanti finanziamenti extracomunali. E invece oggi assistiamo al commissariamento di questa Fondazione, l’unico ente che funziona e produce ricchezza venti volte di più del milione di finanziamento promessoci da tutta l’amministrazione comunale”. Lo scrive Cristiana Gemignani, ex consigliera d’amministrazione della Fondazione Carnevale.

“La mia domanda è: poiché un commissariamento è un atto grave ed estremo al quale si ricorre quando c’è stata una cattiva gestione degli organi preposti al suo funzionamento – tant’è che, nonostante la pessima situazione del Comune, tale atto è visto come il peggior male possibile -, perché per la Fondazione Carnevale si ricorre oggi a questo provvedimento che, oltre a essere inappropriato, rappresenta sostanzialmente una piena sfiducia nei confronti della squadra Pasquinucci?

cristiana gemignani“Perché quando il sindaco ha deciso di comunicare a Carnevale ormai finito, prima agli organi di informazione e da ultimo a noi componenti della Fondazione, che i soldi promessi non c’erano, ha dato vita a un vortice negativo verso il nostro operato, accusandoci di ‘non aver trovato i soldi’? Forse i ‘saggi’ che arriveranno in questi giorni a Palazzo delle Muse non sanno che l’unico problema del bilancio 2014 è solo la mancata erogazione della cifra assicurata più volte dal sindaco e dai suoi assessori.

“Noi fummo i primi a sostenere, già un anno fa, che il Carnevale avrebbe dovuto essere artefice di una rivoluzione che, visti i tempi, sarebbe stata doverosa. Tagli visti non come ridimensionamento ma come cambiamento verso il nuovo, esaltando questo patrimonio unico e insostituibile. E l’interesse di Sky Arte per la nostra manifestazione, grazie al certosino lavoro di mesi da parte di Enrico D’Alessandro, è uno dei tanti esempi dei quali potremmo parlare.

“Ma è strano notare che proprio allora una telefonata di un rappresentante dell’amministrazione, quella stessa amministrazione che oggi ci rimprovera di non aver attivato nuove strade economiche, ci bloccò dicendo di mantenere lo status quo perché a chi li aveva votati nel mondo della cartapesta erano state fatte promesse e assicurate garanzie.

“Al momento lasciammo tutto così solo perché i tempi erano veramente risicati, decidendo di concentrarci sulla buona riuscita dell’imminente edizione 2014. Ma nel nostro progetto triennale successivo tali modifiche erano già previste.

“A oggi, poiché siamo gli ultimi ad aver gestito la massima manifestazione viareggina prima del grave commissariamento, poiché non abbiamo preso nemmeno un euro per il nostro lavoro – e sfido chiunque a sostenere il contrario, non a chiacchiere da bar ma con prove alla mano -, poiché siamo tutti professionisti con una salda credibilità, una risposta ufficiale a questi quesiti ci è doverosa. E un minimo di coerenza, sarebbe auspicabile”.

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ultimo aggiornamento: 17-09-2014


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