“Cos’hai da guardare?” (B. Rondelli, Mondadori, 2019)

Da piccolo però anche se ti lasci attrarre dalla malinconia, facilmente la rimuovi con una nuova scoperta in un mondo pieno di misteri, giocando a fare l’eroe, sognando la libertà…ed era bello non sapere come era dura la vita, noi stretti tra i banchi di scuola e la gente della strada. Avere in dono quella fantasia visionaria… E allora c’è chi canta, chi suona, chi ruba, tutti a ridar vita a quel bambino assopito”

E’ un lungo viaggio nella memoria quello che il cantautore livornese Bobo Rondelli ci propone nel suo libro “Cos’hai da guardare”. Sono pagine sincere, che attraversano l’infanzia e la gioventù di Rondelli, ma anche di una città, di un paese in preda a grandi cambiamenti. Rondelli, prendendo spunto da una frase detta dal padre, ci porta con grande ironia e sensibilità dentro la sua storia rendendo parola scritta. Quell’arte di raccontare e di ammaliare chi ascolta già sperimentata sul palco, tra una canzone e l’altra, si dimostra efficace e coinvolgente anche sulla carta.. Autentico racconta storie, onesto e sentimentale, ruvido e delicato al tempo stesso, sa trasmettere tutte queste tonalità nella scrittura leggera, disincantata, a volte disillusa ma sempre bruciante e d’impatto.

Rondelli figlio, bambino, fratello, amico, compagno, padre, ci accompagna nel viaggio di una vita fatta di incontri, tenacia, strade sbagliate, progetti, sogni, amore per l’altro.

L’umiltà che caratterizza il punto di vista nel racconto è qualcosa di denso che forgia la narrazione: nella vita rivista all’indietro con onestà e sarcasmo, c’è spazio anche per la consapevolezza, per l’errore, per la sofferenza dovuta al dolore e alle batoste che la vita riserva. E’ un libro denso anche di affetti e legami, dove la musica rappresenta il centro a cui arrivare e ripartire continuamente, l’ancora di salvataggio e di liberazione.

Ecco la libertà, altro tema quasi prepotente nel libro: spaziando dagli anni sessanta a oggi, la libertà è raccontata come un elemento indispensabile a livello individuale e comunitario, ma anche come un aspetto difficile da gestire. Non mancano nel fluire del racconto scoccate decise ai temi più rilevanti della nostra contraddittoria e complessa contemporaneità: dall’intolleranza alla povertà, dalla politica al sistema del lavoro. E’ un occhio poetico quello di Bobo Rondelli e al tempo stesso lucido, vivo, capace di cogliere nei dettagli tutte le ombre e tutti i colori di un’umanità spesso alla deriva.

E’ bello leggere questo romanzo, perdersi nei ricordi di infanzia, di gioventù, per conoscere altre storie ma soprattutto per ritrovare atmosfere, emozioni, fremiti che fanno parte della storia di ognuno. Un libro da gustare e che a volte richiede di soffermarsi per gustare o assimilare meglio la trama di emozioni e pensieri che le parole tracciano con grande capacità.

“Demoni cercano angeli, non si sa se per divertirli o per farne trofeo, o chissà se nella noia della cattiveria c’è un trasgredire a essere buoni”.

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“Cos'hai da guardare?”

ultimo aggiornamento: 17-08-2019


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