VIAREGGIO. “Il Partito Liberale di Viareggio, passata la bufera, e in attesa che si comprenda se sarà possibile (e utile?) un rimpasto di giunta o se fra 18 giorni arriverà il commissario prefettizio interviene su un nodo “caldo”, quello relativo al Regolamento urbanistico.” Così scrive in una nota il presidente provinciale del partito, Antonio Cantieri.

“Il Regolamento è sotto “osservazione” e proprio le osservazioni sarebbero in pericolo nel caso che il commissario prefettizio decidesse di mettere mano al regolamento. Uno strumento importante se non determinante per la città, in un momento di crisi occupazionale soprattutto nel settore edile.

“La non approvazione del RU implicherebbe infatti che al momento della presentazione e istruttoria delle pratiche si consideri la norma più restrittiva tra il vecchio regolamento e il nuovo. Ciò comporta un filtro negativo nelle pratiche che poi verranno autorizzate dal Comune di Viareggio.

“Devo precisare che possono essere bloccate non solo le nuove edificazioni, ma anche piccoli interventi di ristrutturazione edilizia quali ad esempio frazionamenti e/o cambi di destinazione e/o piccoli ampliamenti .

“Gli interventi di ristrutturazione edilizia, sono generalmente quegli interventi che vengono eseguiti sul patrimonio edilizio e a parte qualche caso, sono generalmente delle opere che vengono commissionate ed eseguite dai singoli cittadini, avvalendosi di piccole imprese locali e di piccoli professionisti.

“Questi interventi, oltre a portare soldi alle casse al Comune mediante gli Oneri di Urbanizzazione che nella nostra città sono molto elevati, portano anche beneficio all’indotto capillare del settore edilizio che sta attraversando una crisi profonda che parte dal 2008.

“Ci risulta che la commissione provinciale dei geometri abbia cercato numerose volte di sollecitare la modifica del vecchio RU in quanto ormai sorpassato da tempo (risale al 1997).

“I geometri viareggini si sono attivati con l’assessore Bucciarelli, con l’architetto Berugi, dirigente del settore Urbanistico per concordare delle osservazioni che rendessero più snelle le norme adottate per restituire l’edilizia in mano alle ditte e ai tecnici locali e non come fatto dalla giunta Marcucci in con i grossi interventi (Finedil, Acli, ecc).”

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