(foto da www.ilribelle.com) PIETRASANTA. Le immagini dei marò incarcerati in India scorrono sui grandi schermi del Teatro Comunale di Pietrasanta, dove con l’inno di Mameli ha preso il via la Convention di Futuro e Libertà, dedicata agli incursori della marina e a Mirko Tremaglia, da poco scomparso.

I lavori del congresso – con il quale Fli intende aprire un cantiere progettuale per l’Italia del 2012 – iniziano con i saluti del coordinatore regionale Angelo Pollina e del sindaco Domenico Lombardi. Poi la relazione introduttiva del vicepresidente di Fli Italo Bocchino e gli interventi del coordinatore nazionale Roberto Menia e del capogruppo alla Camera Benedetto Della Vedova.
Nel pomeriggio l’intervento più atteso, quello del presidente Gianfranco Fini, che questa mattina ha preso parte alle
celebrazioni per i 150 anni dell’Italia.

Un netto cinque a zero per Futuro e Libertà. Il vicepresidente del partito ha aperto, di fatto, la convention  di Pietrasanta rivendicando i risultati raggiunti in due anni dal partito: «dal dito puntato durante la direzione nazionale del Pdl a questa convention che segna la seconda fase del nostro cammino». Il richiamo di Italo Bocchino è al famoso intervento che vide Gianfranco Fini contestare apertamente e davanti alle telecamere Silvio Berlusconi. Per Bocchino è cominciata, in quel momento, la «vittoria in una sfida che altri non sono riusciti a vincere, una sfida per la libertà. Gianfranco Fini è ancora presidente della
Camera – ha aggiunto – mentre altri leader non ricoprono più ruoli di governo e di forte rappresentanza istituzionale.
Questo per noi segna l’uno a zero». Il secondo ’goal’, Fli lo ha assegnato «costringendo anche il Pdl a dotarsi di democrazia
interna con un segretario nazionale e dei congressi. Fini lo aveva chiesto più volte ed era stato, per questo, considerato
un visionario».

«A Pietrasanta si chiude la fase uno per Fli: una partita difficile che abbiamo vinto cinque a zero, anche se hanno provato ad ammazzarci. Invece siamo ancora qui, abbiamo vinto la sfida per la sopravvivenza, abbiamo disgregato un sistema che non funzionava e Fini ha posto la prima pietra per il governo Monti». Con orgoglio, Bocchino rivendica il ruolo di Fini nel ’dopo Berlusconi’ , ricordando che tutte le questioni poste nella celebre direzione del ’che fai mi cacci?’ hanno dato ragione al Presidente della Camera: il partito padronale, la crisi economica negata, lo strapotere della Lega. «Se c’è oggi il governo Monti è perchè c’è stato un leader visionario, Gianfranco Fini, che ha deciso di giocare quella partita, di puntare il dito, di fare da precursore e porre la prima pietra per il governo Monti».

«Da Pietrasanta – ha detto Angelo Pollina – lanciamo un grande progetto per contrastare l’antipolitica, per nuove riforme a livello locale, per piantare precisi paletti in Consiglio regionale. Sciogliere i partiti non è la soluzione più adatta». Pollina ha poi voluto ribadire «le tante cose buone fatte dal governo Monti in tre mesi» ed ha poi aggiunto l’importanza di mantenere un’identità politica «dalle Alpi alla Sicilia, tutti figli di una stessa madre».

Ha quindi preso la parola il vicecoordinatore regionale Massimiliano Simoni. «Oggi è una grande emozione. Da una piccola terra come Pietrasanta aria pulita da respirare, cosa che dovremmo imparare a fare sempre perchè ce lo chiede la gente». Ricordando l’inventore della tuta da ginnastica, originario di Pietrasanta, Simoni ha aggiunto «rimettiamoci tute e scarpe da ginnastica e torniamo a correre per l’Italia». Infine i saluti del sindaco di Pietrasanta, Domenico Lombardi, che ha ripercorso la storia della sua città. «Siamo una cittadina aperta alle idee e al confronto, per questo Fli ha scelto noi per la sua convention».

«Piaccia o meno Fli è stata determinante per chiudere il berlusconismo. Non ha senso l’anatema, ma ci siamo presi la responsabilità di evitare che la fase finale del berlusconismo determinasse il declino dell’Italia». Gianfranco Fini davanti alla assemblea di Fli
rivendica il ruolo di primo piano suo personale e del suo partito nella nuova fase politica.«Se viviamo una fase nuova c’è nuovo governo, è anche o forse o soprattutto perché Fli ha iniziato quella lunga marcia dolorosa e difficile».

«Monti sia cosciente della sua forza, sappia che deve governare, non accetti di fermarsi davanti ai veti vada avanti nelle riforme. Nel Pdl facciano quello che ritengono opportuno, noi non incroceremo più la loro stessa strada».

«Sta crescendo nella società – ha aggiunto Fini – uno spazio largo per una nuova aggregazione politica: chiamatela Polo della Nazione, Alleanza per l’Italia, Unione civica. Non mi interessa come battezzarla e certo non la battezzeremo da soli. Importante è mettere a fuoco progetti per dare una offerta politica nuova agli italiani di buona volontà», aggiunge invitando Fli a «iniziare il suo secondo tempo senza sudditanze e complessi di inferiorità.  Comunque la si voglia chiamare, la aggregazione politica che nascerà dal Terzo Polo «non la si può definire di centro. Con gli amici del Terzo Polo – spiega Fini – stiamo ragionando su come andare oltre, non si tratta di annullare le identità, di dar vita a generiche confluenze, ognuno porterà la sua identità e sarà come una orchestra capace di suonare uno spartito a più voci. Ma non si può definire ’di centrò la nuova aggregazione – afferma il leader Fli – Sarà centrale ma non centrista. Avrà una cospicua componente del centro cattolico, ma sarà un’aggregazione delle culture liberale, socialista, nazionale. Ed è possibile che la cultura nazionale debba essere rappresentata da chi è pronto a venderla sull’altare dell’alleanza con la Lega?”.

“Le amministrative saranno importanti, ma non decisive. Sarà il trionfo delle liste locali e delle aggregazioni civiche, il trionfo della credibilità dei candidati sindaci. Ma se si marcia sotto braccio con chi rappresenta il passato diventa difficile far sì che la parola rinnovamento sia qualcosa di più di un artificio retorico».

(fonte ANSA)

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ultimo aggiornamento: 17-03-2012


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