VIAREGGIO. “Mi colpisce la pretestuosa polemica del senatore Caprili a proposito della vicenda del decesso post-ospedaliero. Perché oltretutto non è nel suo stile. Caprili mi accusa di voler “occultare” i problemi che stanno alla base della dolorosa morte di un paziente sottoposto a intervento chirurgico nel nostro ospedale. Ma chi ha mai detto questo? Io ho notato come l’eccessivo scandalismo su un fatto come questo finisca per fare cattiva pubblicità al “Versilia”. Non piace la parola pubblicità? Bene, allora diciamo che di questo evento, leggendo i giornali e i siti Internet e guardando la televisione, è uscita una rappresentazione drammatizzata, dilatata oltre misura e non corrispondente alla reale dimensione delle cose. Il problema non cambia, questo è comunque un errore, e ho spiegato perché”. Lo scrive, in una lettera aperta, il sindaco di Viareggio Luca Lunardini in replica al consigliere Milziade Caprili in merito ai casi di morte sospetti che si sono verificati nell’ospedale lidese.

 “Provo a ripetermi. Parlando da presidente della Conferenza dei sindaci – scrive Luca Lunardini –  ho citato semplicemente le statistiche. Ho ricordato che dal 2008 ad oggi, all’ospedale Versilia sono stati effettuati circa 300 interventi chirurgici all’intestino. L’indice statistico di mortalità registrato è dell’1 per cento, corrispondente alla media della buona sanità in ambito nazionale e internazionale.

“Mi rendo perfettamente conto che questa considerazione non consola i familiari del paziente morto. Ho infatti aggiunto che è opportuno, anzi indispensabile – scusate se sono costretto ancora ad auto citarmi – esperire tutte le indagini per accertare le cause di questo esito infausto. Oltretutto l’inchiesta è complicata dai sospetti su una macchina suturatrice, che il produttore ha ritirato.

“Tuttavia la medicina moderna, me lo consenta Caprili, si basa sulle statistiche e le percentuali di probabilità. La mortalità zero – obiettivo di tutta la scienza medica – non esiste neppure nei più banali interventi chirurgici e neppure nei reparti più avanzati dell’Occidente industrializzato. Il coefficiente di sicurezza delle sale operatorie del Versilia è in linea con gli standard internazionali. E’ occultare i fatti ricordare tale aspetto? Non mi pare.

“Proprio per questo si è accesa una lampadina rossa. Proprio per questo è bene non occultare, ma procedere a tutte le verifiche del caso, anche in sede giudiziaria.

“A una cosa – e concludo – però mi ribello. Non si possono accettare il facile scandalismo e le ingenerose generalizzazioni che vorrebbero dipingere il nostro ospedale come un lazzaretto insicuro, un girone infernale con standard da Terzo mondo. E chiedo fin da ora scusa al Terzo mondo, sennò qualcuno si alzerà a bacchettarmi in nome della “political correctness”. 

(Visitato 41 volte, 1 visite oggi)

TURISMO, BENE VIAREGGIO ANCHE PER IL WEEK-END DI PASQUA

UN NUOVO POLO SCOLASTICO PER MASSAROSA