VIAREGGIO. Continuano ad arrivare, in redazione, uno dopo l’altro i ricordi delle tante persone che vogliono rendere omaggio a Didala Ghilarducci, morta ieri a Viareggio.

“Esprimo sincero cordoglio per la scomparsa della Presididente del Comitato Provinciale ANPI di Lucca, Didala Ghilarducci, anche a nome delle associazioni riunite in Assoarma”. Lo scrive il presidente Assoarma, Filippo Marchini. “L’inesorabile scorrere degli anni – aggiunge –  ci priva purtroppo dei testimoni diretti delle vicende di cui la stessa Presidente era stata testimone, privando le giovani generazioni di un prezioso contatto che anche Assoarma ha cercato in questi anni con l’attività nelle scuole e collaborando alla riorganizzazione del Museo della Liberazione, oltre a quello del Risorgimento. Personalmente ho condiviso la sua preoccupazione per il riaffacciarsi di ideologie estremiste, che nell’attuale contesto economico-sociale mettono in pericolo i valori dellla convivenza civile e democratica, pur non condividendone del tutto le conclusioni. Speravo di poterla incontrare per discuterne, valorizzando gli strumenti di una dialettica tanto più importante in quanto suscettibile di mettere in relazione mondi associativi che spesso non si parlano, a causa di una cauta quanto insensata diffidenza. Credo che il modo migliore per onorare personaggi come la Didala Ghilarducci sia avviare e mantenere un serio dibattito democratico sulle eredità del loro impegno, riferendomi anche a persone come Nusia Hoffman, Giampiero Brancoli Pantera, Samuele Bernardini , Erina Ciafrei e Carlo Gabrielli Rosi, che ho avuto il privilegio di conoscere e frequentare”.

“Con la sua scomparsa – scrive il presidente della Regine Enrico Rossi – perdiamo una protagonista della guerra di Liberazione dal nazifascismo. Tutti la conoscevano come la ‘Partigiana per amore’, perché col figlio Riccardo di pochi giorni scelse di seguire il marito partigiano sulle Apuane. Ha sempre lottato per la pace e la giustizia portando avanti fino all’ultimo la sua testimonianza nei valori democratici. Appena due giorni fa – conclude il presidente Rossi – aveva partecipato alle celebrazioni del 25 Aprile a Sant’Anna di Stazzema, uno dei luoghi simbolo della Resistenza in Toscana. Didala Ghilarducci ha contribuito con convinzione all’affermazione della democrazia e al progresso culturale e civile della nostra comunità e di questo le saremo eternamente riconoscenti”.

“Se Sant’Anna di Stazzema è per tutto il mondo il luogo del ricordo, della memoria, dell’impegno a favore della pace e della libertà – scrive il senatore Andrea Marcucci – in gran parte lo dobbiamo a Didala Ghilarducci, alla sua forza, al suo spirito indomabile. Credo che sia anche significativa la data in cui ci ha lasciato il giorno dopo essere tornata sui suoi monti per celebrare ancora una volta il 25 aprile. Per tutta la vita Didala ha raccontato a generazioni di giovani il valore della democrazia e della Costituzione, una missione di verità che la sua terra continuerà ad onorare”.

“Per una persona come me – ha dichiarato il presidente della Provincia Stefano Baccelli – cresciuta nel mito della Resistenza, mito sostenuto dai racconti dei nonni, del padre, delle zie che narravano dei tempi di guerra, dei bisogni, delle paure, della solidarietà contro l’occupatore, racconti conditi da dettagli che li rendevano ancor più vicini, come i segnali nelle corti che avvisavano dei rastrellamenti, delle camice fatte coi paracaduti americani…per me, il mito diveniva qualcosa di credibile, quasi tangibile. Quando ho conosciuto Didala ho avuto la conferma che quel mito non stava nello spazio dei simboli, ma nella realtà della vita, della storia e nel giusto. Non occorreva conoscerla, solamente a guardarla si percepiva che era la partigiana sognata, amata, ideale così vera anche perché vera era l’esperienza, la sua, che raccontava, priva di qualsiasi retorica, con schiettezza e semplicità. Credo che sia stata proprio questa schiettezza e semplicità a renderla la perfetta testimone della Resistenza. Nei miei confronti questa schiettezza si trasformava in “ramanzine” su cose e questioni sulle quali dovevo intervenire. Lo faceva bonariamente, come una madre che brontola un figlio, come colei che ti porta a non tralasciare un problema che pretende una risposta, solamente per un perfetto e altissimo senso di giustizia.”

“Abbiamo appreso con immenso sconcerto che la Didala ci ha lasciato. Lei – scrivono i consiglieri comunali del Pd a Viareggio – era una di noi, non solo per la fede politica ma anche per quei consigli che non mancava mai di darci  col suo flebile filo di voce accompagnata da un sorriso. Ad ogni riunione di partito si sedeva sulla sedia al lato  corridoio di passaggio e mentre parlavi dal palco non potevi fare mano di guardarla per catturarne il consenso. Per alcuni di noi è stata compagna sui banchi del consiglio comunale, per altri è stata un continuo insegnamento di sobrietà, eleganza, fermezza. Per tutti noi era sempre e solo la Didala, una nonna canuta che emenava forza a dispetto della sua esilità.  Oggi è volata via, sicuramente sorridendo, verso il suo Chitto’ ma i suoi valori sono parte di noi. Ci manchi gia’, compagna Didala”.

Si unisce al ricordo di Didala anche la Federazione degli studenti Versilia. Il portavoce Marco Corsetti ricorda “che la prima iniziativa dell’FDS Versilia è stata proprio un’intervista diffusa su internet della partigiana per capire cosa abbia significato la resistenza per chi l’ha vissuta in prima persona”. Per questo il portavoce vuole esprimere “le condoglianze alla  famiglia e assicurare che il suo esempio ispirerà sempre l’azione della Federazione degli Studenti”. Il presidente della consulta provinciale studentesca, Damiano Sanna, fa le condoglianze alla famiglia a nome di tutti gli studenti della Provincia. Il presidente considera la scomparsa di Didala Ghilarducci “una perdita che priva la nostra comunità di una grande donna che fino alla fine ha dedicato la sua vita alla diffusione di quei valori nei quali ha sempre creduto”.

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