(foto Marco Pomella)
(foto Marco Pomella)

MARINA DI PIETRASANTA. I suoi fan non sono rimasti delusi. Renzo Arbore, nella sua tappa alla Versiliana di Marina di Pietrasanta (10 agosto), ha regalato al pubblico delle grandi occasioni (tutto esaurito da giorni) uno spettacolo di grande livello. Quasi tre ore di concerto, di battute, di musica popolare italiana e napoletana.

Quello di Arbore con la Versilia è un rapporto che nasce da lontano. “Avevo 16 anni – ha raccontato sul palco – quando venivo in Versilia, che allora era piena di night club e dancing. Qui suonavano le più grandi orchestre italiane e non sono, quelle che piacevano a me, quelle che mescolavano la musica italiana con tanti altri ritmi, tra cui il repertorio americano. È piuttosto magico tornare qui oggi, nelle vesti di musicista dove ero stato oltre 50 anni fa”.

E via così in un tripudio del pubblico tra musiche napoletane (da Carosone a Murolo, passando per la Malafemmena di Totò), e la grande tradizione musicale italiane, dalle tarantelle popolari napoletane e siciliane ai brani di Modugno. Con un occhio sempre puntato agli States, con l’immancabile “Pecchè nun ce ne jammo in America”.

Tra un pezzo e un altro un piccolo (si fa per dire) stacco di Renzo Arbore per raccontare piccoli aneddoti esilaranti della sua vita. “Porto sempre con me questo cartello, come portafortuna. È stato esposto in un teatro dove mi dovevo esibire, in Sicilia, che aveva registrato il tutto esaurito, come stasera. Avevano scritto: ‘Renzo arbore è esaurito, si prega di non insistere'”. “Caianiello – ha raccontato poi – è uno dei pochi paesi in Campania dove non posso andare. E sapete perché? Perché c’è uno che vende i miei dischi, falsi. E il colmo è che li vuole vendere a me. ‘Signor Arbore, mi dicono tutte le volte, ma se non v’accattate voi, chi s’accatta?”. E così via, tra battute e musica, per quasi tre ore, scivolate via in modo davvero piacevole.

(foto Marco Pomella)
(foto Marco Pomella)

Con il Renzo nazionale l’orchestra Italiana: 15 grandi solisti e specialisti del proprio strumento, da Barbara Buonaito a Gianni Conte da Mariano Caiano a Gennaro Petrone da  Salvatore Esposito a Nunzio Reina, da  Michele Montefusco a Paolo Termini. E ancora Nicola Cantatore, Claudio Catalli, Massimo VolpeMassimo Cecchetti,  Roberto Ciscognetti, Peppe Sannino. Con loro anche Gegè Telesforo, ottimo musicista e cantante, oltre che strabiliante spalla di Renzo Arbore nei suoi sketch più carini.

Arbore ha così “nascosto” qualche problemino alla voce, che lo stesso cantautore aveva ammesso ad inizio concerto. Un po’ di voce roca che non si è fatta certo sentire, specie nel finale dello show, quando ha offerto ai suoi fan i suoi pezzi più famosi, da “Vengo dopo il tg” a “La vita è tutto un quiz”.

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