VERSILIA.Il consigliere provinciale del Pdl, Fabio Giannotti, scrive in merito all’aumento del prezzo della benzina che, in questi ultimi giorni d’estate, ha superato la tanto temuta soglia dei 2 euro al litro

 

“Ecco, ci siamo arrivati! Abbiamo superato la soglia, che molti definiscono “psicologica”, dei due euro al litro per la benzina “verde”. Psicologica? Non penso. Penso che i due euro/litro fossero una sorta di limite della decenza, una soglia sì, ma di sopportazione per chi ogni giorno che passa si sente sfilare, tra le mille scuse che tutti conosciamo, soldi di tasca.

Dai quattordicenni con il primo motorino ai pensionati con l’Ape per passare dai padri di famiglia ai lavoratori tutti, qua si va indiscriminatamente a colpire chiunque viva nella attuale società: devi recarti a lavorare? lavori grazie ad un mezzo stradale? devi accompagnare un anziano ad una visita? porti i bambini a scuola? vai a fare la spesa? Consumi benzina. Allora come mi posso ribellare? Uso i mezzi pubblici! Qualcuno potrà pensare.

Peccato che il trasporto pubblico su gomma sia in piena crisi, sacrificato dal governo sull’altare della crisi, su trenitalia meglio stendere un velo pietoso: i nuovissimi treni dell’alta velocità efficienti ma costosissimi garantiscono confort e puntualità ma il trasporto locale ha del vergognoso, gente ammassata in vagoni al limite della sopportazione.
Cosa fare? Non sono un economista ed autorevoli amici con i quali mi sono confrontato hanno detto che provare a calmierare i prezzi non ha mai portato grandi risultati nel corso della storia ma qualcosa ci dovremo inventare.
Per cominciare lo Stato non può e non deve continuare con l’aumento indiscriminato delle accise!

Consideriamo che il prezzo complessivo della benzina è composto da varie voci: dal costo del prodotto raffinato, il trasporto primario, il costo di stoccaggio, le varie spese di ufficio e punto vendita, fino al margine per il gestore. Sembrerebbero molte, ma tutte queste voci, che contemplano spese e guadagni per divesi soggetti, ammontano solo al 30% del costo del carburante
mentre le accise pesano per circa il 55% sul costo totale; la prima fù introdotta da Mussolini nel lontano 1935, 1,90 lire al litro sulla benzina per finanziare la guerra di conquista dell’Abissinia poi nel corso degli anni ogni Governo ha deciso di imporre balzelli per ogni emergenza: dalla crisi di Suez (1956), al disastro del Vajont (1963), fino alle guerre in Libano e Bosnia: guerra in Abissinia del 1935 (1,90 lire), la crisi di Suez del 1956 (14 lire), il disastro del Vajont del 1963 (10 lire), alluvione di Firenze del 1966 (10 lire), terremoto del Belice del 1968 (10 lire), terremoto del Friuli del 1976 (99 lire), terremoto in Irpinia del 1980 (75 lire), missione in Libano del 1983 (205 lire), missione in Bosnia del 1996 (22 lire), rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri del 2004 (0,020 euro, ossia 39 lire), Decreto Legge 34/11 per il finanziamento della manutenzione e la conservazione dei beni culturali, di enti ed istituzioni culturali (0,0073 Euro), 0,040 Euro per far fronte all’emergenza immigrati dovuta alla crisi libica del 2011, ai sensi della Legge 225/92, 0,0089 per far fronte all’alluvione in Liguria ed in Toscana del novembre 2011, 0,112 Euro sul diesel e 0,082 Euro per la benzina in seguito al Decreto Legge 6 dicembre 2011 n. 201 «Disposizioni urgenti per la crescita, l’equità e il consolidamento dei conti pubblici» del governo Monti.
Pensate che sia finita qua? No! perché come spesso accade in Italia abbiamo una tassa sulla tassa: su questi 25 centesimi di euro infatti, sommati alla vera e propria imposta di fabbricazione (definita per decreti ministeriali), viene aggiunta pure l’Iva.

Si capisce che gli oltre due euro al litro siano a questo punto diventati una “presa in giro” a tutti i cittadini italiani.
Il Governo dovrebbe andare oltre i piccoli incentivi “una tantum” per l’ istallazione del GPL o del metano ed attuare una vera e propria politica di agevolazione fiscale a favore di tutti coloro che intendano istallare tali impianti o acquistare mezzi dotati dalla nascita degli stessi e nell’ immediato imporre un’ IVA calmierata sui carburanti, la regione dovrebbe far eliminare almeno le accise regionali facendo finanziare allo Stato le spese per la ricostruzione dopo le calamità e si dovrebbe pure rivedere quelle messe durante gli anni per le guerre o le missioni di pace, a meno che si voglia mantenere l’accisa sulla guerra d’ Abissinia in vista di una rivincita storica”.

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ultimo aggiornamento: 27-08-2012


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