(foto Marco Pomella)
(foto Marco Pomella)

MASSAROSA. Lettera aperta del Commissario Straordinario del Consorzio Bonifica Versilia Massaciuccoli, Fortunato Angelini indirizzata ai Comuni della Versilia.

“Nel pieno della crisi idrica in gran parte del Paese, anche in Versilia i canali e i fossi sono in secca o con alti valori di salinità, non sarebbe quindi sbagliato riflettere attentamente se realizzare quel progetto di acquedotto agroindustriale, già scritto, ma andato troppo presto nel dimenticatoio di tutti, compresa anche l’opinione pubblica. Una infrastruttura di oltre settanta chilometri in grado di far risparmiare circa 10 milioni di metri cubi di acqua buona all’anno che ora viene emunta dalla falda freatica.

Perché accantonare un’opera moderna che guarda ad uno sviluppo sostenibile,
perché così poco interesse dalle amministrazioni locali, dalle forze politiche ed economiche della Versilia al recupero delle acque reflue? Perchè non tentare di alzare il tiro e lavorare su progetti ambientali di lungo respiro, che puntano sulla cultura dell’ecosostenibilità? Forse perchè a proporlo è il Consorzio di Bonifica Versilia Massaciuccoli.

Con queste poche righe mi rivolgo alla Regione, ai Comuni e alla loro Unione
con l’appello forte di non liquidare con disarmante superficialità un impianto necessario alla costa per il contrasto dell’intrusione salina sempre più invasiva per la falda e l’entroterra della Versilia.

Ci sono dei ritardi da parte degli Enti gestori che devono adoperarsi per adeguare gli impianti della depurazione, così da fornire acqua che l’acquedotto utilizzerebbe per i servizi all’agricoltura, per il lavaggio strade, spegnimento incendi, irrigazione parchi pubblici.  A mio avviso invece di capire perché ci sono questi ritardi e come rimuoverli, si preferisce anche in questo campo prendere scorciatoie e non affrontare i problemi alla radice e rinviare.
L’inerzia è il peggior male di questo Paese.

E intanto l’inquinamento da sale della falda aumenta e la realizzazione dell’impianto idrico duale si allontana.  Quali sono allora i progetti innovativi di un moderno e più razionale uso e riuso dell’acqua che vogliamo mettere in campo? Anni fa fu firmato un accordo tra tutti gli Enti della Versilia. Le premesse fondanti erano di fare il possibile per salvaguardare la falda freatica
della costa, come bene da tramandare alle future generazioni. Quella discussione si è persa, si è impoverito il dibattito, nonostante si sia nel
bel mezzo di una grande crisi idrica”.

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